Un altro giorno di sangue in Israele. A Tel Aviv nove pendolari sono stati accoltellati su un autobus da un palestinese catturato dai poliziotti dopo aver tentato la fuga. Secondo alcuni media locali, l’assalitore sarebbe stato ferito alla gamba dalle forze dell’ordine con un colpo di arma da fuoco.
Il portavoce della polizia Micky Rosenfeld ha espressamente fatto riferimento a “un terrorista palestinese”. Tra le vittime dell’attentato, cinque sono in condizioni serie, mentre le altre quattro non sembrano correre rischi. L’aggressore originario di Tulkarm (Cisgiordania) potrebbe essere stato aiutato da alcuni complici.
L’attentato è stato lodato da Hamas, il Movimento islamico di Resistenza, che da Gaza – fanno sapere i media israeliani – ha definito il terrorista palestinese “eroico e coraggioso”.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha addebitato la responsabilità morale dell’attentato alla propaganda del presidente dell’Autorità nazionale palestinese: “L’attacco di Tel Aviv è la diretta conseguenza della velenosa campagna di incitamento del presidente Abu Mazen contro gli ebrei e il loro Stato” .
In Israele crescono i timori di infiltrazioni dal Libano di miliziani Hezbollah. Secondo la tv Canale 10 agli abitanti di alcuni villaggi è stato impartito l’ordine di chiudersi in casa.
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I terroristi sono e rimarranno tali. Israele è troppo tenero nei loro confronti. Ad es. per questo fatto Israele cominci ad espellere ascendenti, discendenti e collaterali fino al 3° grado e così comincia a fare un po' di pulizia e quello che è stato ferito venga spedito nell'ospedale di Gaza a farsi curare dai suoi "osannatori".