“Per la famiglia Farruggio di Palermo il miglior piatto è la caponata“. Comincia così uno spot della Star che ha mandato Tiziana Stefanelli, vincitrice della seconda edizione di Masterchef Italia e adesso giudice del programma di Simone Rugiati “Cuochi e fiamme”, in giro per l’Italia alla scoperta delle ricette della tradizione. Della tradizione appunto, non della “rivisitazione”.
Lo spot continua con una classica (?) palermitana (rimarcare l’accento in questo modo è davvero ridicolo) che confessa alla chef: “Se non c’è dado non c’è caponata”. Cosa? Abbiamo sentito bene?
Sì e come tutti i palermitani siamo quasi svenuti. Sui social network impazza una vera e propria battaglia a colpi di fotomontaggi e video in cui il messaggio è sempre lo stesso: il dado nella caponata è un insulto alla cucina siciliana.
Molti degli attacchi sono stati rivolti direttamente alla chef Tiziana Stefanelli. È nata anche un community su Facebook che si chiama “No al dado Star nella caponata” dove uno degli utenti ha postato una foto con una risposta della chef che ha lasciato tutti di sasso: “Ma che noia! Mio marito è siciliano e conosco bene la ricetta. Non era un corso di cucina ma una pubblicità”.
Che noia signona Stefanelli? Lei ha buttato all’aria la tradizione gastronomica siciliana per uno spot e i palermitani dovevano rimanere zitti? Una delle prime a infuriarsi contro la pubblicità è stata la giornalista palermitana Giusina Battaglia: “Se c’è una cosa di cui noi siculi possiamo andare fieri nei secoli – scrive – con petto in fuori e schiena dritta, pavoneggiandoci fino all’eternità, è la nostra cultura gastronomica. E se pensi che la caponata non è un piatto qualsiasi, ma il piatto per eccellenza, non serve certo uno chef di grido o un esperto di cucina per arginare questa sorta di eresia. Il dado nella caponata è come Lucifero in Paradiso. Punto. Siccome non potevo darmi pace (…) ho cominciato a mostrare la mia indignazione alla signora Tiziana Stefanelli Chef (così si chiama sul suo profilo Fb e Twitter). E partendo dal presupposto che una che a fatica si conquista il titolo di chef passando dalla grigia vita forense a quella di regina dei fornelli, le ho scritto garbatamente che avrebbe avuto il dovere/potere di opporsi alla richiesta di una multinazionale che le scrive un copione, immondo, che prevede il dado per fare la caponata. Proprio questo le ho detto. Che doveva tirarsi indietro, che doveva rifiutare quella proposta, che doveva cambiare ricetta. Perché così la sua credibilità, così mi pare, viene irrimediabilmente minata”.
Dalla casa produttrice del dado si sono difesi dicendo che si tratta di una “rivisitazione” e sul loro sito c’è la ricetta della caponata di melanzane con un ingrediente che proprio non piace a chi la caponata la prepara da sempre.
Del resto ormai si dovrebbe sapere: per i siciliani la cucina è una cosa seria. E allora dopo questo spot è meglio riderci un po’ su…