Il 28° Salone Internazionale del Libro di Torino è in programma a Lingotto Fiere da giovedì 14 a lunedì 18 maggio 2015. Tema conduttore è “Le meraviglie d’Italia”. Nell’anno di Torino Incontra Berlino, Paese Ospite d’onore è la Germania, presente con un grande stand interattivo nel Padiglione 3 e oltre venti autori che presenteranno le loro opere pubblicate in Italia: rappresentanti dei generi letterari più diversi, dal thriller al saggio, dal libro illustrato all’epopea famigliare. Regione Ospite d’onore il Lazio, presente con i suoi autori ed editori.
Sono confermati tutti i progetti e le sezioni speciali: il Bookstock Village nel Padiglione 5; Officina. Editoria di Progetto nel Padiglione 1, dedicata agli editori indipendenti e curata da Giuseppe Culicchia; Adotta uno scrittore; Nati per Leggere; il Concorso Nazionale Lingua Madre; Voltapagina; l’International Book Forum per lo scambio dei diritti editoriali; l’Incubatore per i giovani editori con meno di 24 mesi di vita; Casa CookBook per l’editoria dedicata al cibo e alla cucina; l’area di Book to the Future dedicata alle startup e all’innovazione nel campo dell’editoria digitale.
Hanno già confermato la loro presenza tutti i grandi gruppi editoriali e i marchi storici tradizionalmente presenti al Salone. Si segnala un boom di richieste di adesione all’Incubatore: a gennaio sono infatti già 18 le case editrici nate da meno di 24 mesi che hanno dimostrato vivo interesse al progetto. Un dato importante, in un momento difficile del mercato, che conferma la capacità del Salone di Torino di valorizzare le giovani realtà editoriali indipendenti, fondamentale risorsa del patrimonio di creatività e innovazione d’impresa del Paese.
Da quest’anno l’Iva sugli ebook è scesa al 4%: il Salone sarà anche la prima occasione significativa per tracciare un primo bilancio degli effetti di questo provvedimento sul mercato del libro elettronico. Il Salone Off, che porta gli autori del Salone fuori dal Lingotto e che lo scorso anno totalizzò circa 500 eventi in 250 location di tutte le 10 Circoscrizioni di Torino e 6 località della provincia, nel 2015 si allargherà ad altri Comuni che ne hanno fatto richiesta.
Il prezzo del biglietto intero – fermo da cinque anni – resta anche per il 2015 a 10 €. Immutato a 2,50 € anche il ridotto junior dai 3 agli 11 anni. A breve sul sito salonelibro.it la tabella completa con le tariffe e la biglietteria online. Anche quest’anno l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte mette a disposizione dei ragazzi delle scuole piemontesi 12.000 ingressi per entrare gratuitamente al Salone 2015.
Sono le Meraviglie d’Italia il tema conduttore del Salone Internazionale del Libro 2015. L’anno dell’Expo di Milano, destinata a richiamare milioni di visitatori, offre l’occasione di ripercorrere e ripensare il nostro rapporto con l’immenso patrimonio che abbiamo ereditato. Un tesoro artistico, architettonico, letterario, musicale, linguistico, paesaggistico, che comprende le tecniche materiali, il design, la moda, il cinema, la fotografia e che, nella sua stessa varietà, ha concorso a definire quello che viene riconosciuto come il carattere, l’identità, lo stile italiano. Per secoli l’Occidente europeo vi ha trovato le sue matrici, la sua bussola, le sue fonti d’ispirazione come in altrettanti modelli. Rientra in questo contesto anche la ricorrenza dei 750 anni della nascita di Dante, che il Salone ricorderà. Ma oggi? Siamo ancora capaci di metabolizzare e reinterpretare questa illustre tradizione? Quali sono diventate le culture di riferimento e di che cosa sono fatte? Come è cambiato il ruolo, la rilevanza, la significatività di chi pratica delle attività creative?
Autorevoli studiosi hanno osservato che si è perduta la capacità dell’artista o dello scrittore di interrogare, provocare, rivelare al proprio tempo, magari in contrasto con quello, qualcosa che ancora non si sapeva. Domina l’intrattenimento, il consumo acritico e superficiale dell’usa-e getta; artisti e scrittori diventano marionette nelle mani dei maghi del marketing. Nell’avvitarsi di una lunga crisi che è in primo luogo culturale, la riflessione che il Salone propone vuole essere un invito ripensare la nostra storia e le ragioni che l’hanno modellata, nel bene e nel male, come momento fondativo di ogni ripartenza.
Ci guideranno in questa rilettura, che parte dall’antica Roma per arrivare alle sperimentazioni urbanistiche di questi anni, studiosi che sono anche efficaci divulgatori, come Andrea Carandini, Flavio Caroli, Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi; storici dell’arte di particolare sensibilità civile come Salvatore Settis e Tomaso Montanari; scrittori capaci di estrarre dalla grande arte un racconto che riguarda tutti, come Melania Mazzucco. Ripercorreremo le strade del Grand Tour con Cesare De Seta e Attilio Brilli. Maestri della fotografia ci restituiranno una lettura critica della realtà italiana. Senza dimenticare le culture materiali, come la cucina, componente non trascurabile dell’identità che ci viene attribuita. Quello che si vuole avviare al Lingotto è dunque ripensamento del rapporto fra tradizione e sviluppo, alla ricerca di modelli che sappiano saldare l’interpretazione dei «classici» e l’innovazione, per fondere in un solo progetto le molte facce della cultura. Non a caso la Costituzione concentra in un solo articolo la promozione e la tutela di cultura, ricerca, paesaggio, storia e arte.
In primo piano resta l’annosa questione della gestione dei beni culturali. Non un «di più», lusso voluttuario appannaggio di pochi eletti e avulso dai processi produttivi, ma un elemento essenziale nella formazione del cittadino: un alimento quotidiano, un motore di sviluppo che attende finalmente di essere riconosciuto come tale.
La partecipazione della Germania come Paese Ospite d’onore al Salone 2015 nasce dalla stretta collaborazione con la Buchmesse di Francoforte e il Goethe Institut, che festeggia il sessantesimo della fondazione della sede torinese. Rappresenta un implicito riconoscimento Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura dell’autorevolezza raggiunta dal Salone torinese da parte di chi organizza la più prestigiosa fiera mondiale del settore, ed è una partecipazione che cade in un momento cruciale nelle relazioni tra i due Paesi, e nell’intera vicenda europea, travagliata da tensioni e incomprensioni.
La campagna pubblicitaria del Salone 2015 trarrà il suo motivo iconografico dal famoso quadro di Wilhelm Tischbein che nel 1787 ritrae Wolfgang Goethe sulla via Appia, sullo sfondo sereno della campagna romana costellata di illustri rovine, in cui il viaggio in Italia viene fissato come momento fondativo di ogni formazione culturale. Di fronte alle semplificazioni del circuito mediatico e alle strumentalizzazioni della politica, emerge la necessità di un confronto vero che vada ben oltre i luoghi comuni, e fondi le sue ragioni su un’idea di cultura che sia anzitutto conoscenza diretta e scambio reciproco di esperienze creative. È il concetto che il presidente Giorgio Napolitano ha espresso con vigore nel dicembre 2014 a Torino, durante l’incontro con il suo omologo tedesco Wilhelm Gauck: «Ci sono enormi lacune nella nostra conoscenza reciproca. Più questa si approfondirà, più risulterà in piena luce quel che rappresentiamo, quel che ci distingue e quel che ci unisce…Dobbiamo liberarci di fuorvianti tendenze alle valutazioni o definizioni sommarie se non sprezzanti». Va nello stesso senso il progetto Torino incontra Berlino, il ricco programma di iniziative ed eventi promosso dalla Città di Torino, che si protrarrà per tutto l’anno e nel quale il Salone 2015 rientra a buon diritto.
Letteratura, storia, arte, filosofia sono chiamate a fornire nuove occasioni di dialogo e confronto. La stessa attenzione storiografica che ha finito per privilegiare le esperienze negative del fascismo e del nazionalsocialismo ha messo in ombra i decenni di intensi scambi che, all’indomani dell’unità nazionale dei due Paesi, hanno legato Italia e Germania, e si sono poi rinnovati nell’immediato dopoguerra con le grandi figure di Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer. All’intensità di quelle stagioni occorre ritornare per andare oltre gli schematismi correnti.
La «nazionale» tedesca che si presenta al Lingotto è significativa di una cultura attenta, cosmopolita, capace di fare i conti con la tradizione, e di arricchirsi dell’apporto di scrittori che vengono da altri paesi, come l’ucraina Katja Petrovskaja (ora tradotta da Adelphi), e che scrivono in tedesco. Hanno già confermato la loro presenza due narratori tra i più noti e apprezzati, come Daniel Kehlmann e Ingo Schulze, ma ci saranno anche filosofi come Markus Gabriel, brillante teorico del «nuovo Realismo»; acuti analisti della crisi economica e finanziaria degli Stati europei come Wolfgang Streeck, direttore del Max Planck Institut; o maestri del giornalismo d’indagine come Günther Walraff. Non mancheranno divulgatori scientifici, autori per bambini e di graphic novel. Molto attesa anche una delle star delle filosofia europea, Peter Sloterdijk, di cui è uscita di recente la traduzione italiana presso Cortina dell’opera maggiore, la trilogia di Sfere. Critico della modernità e del razionalismo, Sloterdijk ha dato anche prova di capacità divulgative, che hanno fatto di lui uno dei saggisti più letti e discussi.
Particolare significato assume la presenza del maggior egittologo vivente, Jan Assmann, che è anche socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. In quell’occasione, il rinnovato Museo Egizio, Accademia e Salone si apprestano a festeggiare congiuntamente il maestro. Lo stand nazionale tedesco, ubicato nel cuore del Terzo padiglione del Lingotto, prevede anche, accanto a una libreria specializzata, uno spazio incontri destinato anche a ospitare le letture di alcuni grandi classici della letteratura tedesca, da Goethe a Hölderlin a Thomas Mann, di cui ricorrono i sessant’anni della scomparsa.
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