In Italia, la laurea è un traguardo irraggiungibile per 4 giovani su 5, ma arrivarci non garantisce affatto di trovare un lavoro. È quanto è emerso da un rapporto dell’Ocse, Education at a glance. In Italia, il 16% di chi riesce a conquistare l’agognato “pezzo di carta”, infatti, non riesce a trovare un’occupazione. Il divario con i laureati senza lavoro degli altri Paesi, secondo quanto segnala il portale Skuola.net, è superiore ai 10 punti percentuali: la media Ocse di giovani disoccupati dopo la laurea non supera il 5.3%.
Secondo il rapporto Ocse, il sorpasso del “sesso debole” nei confronti dei maschi è sempre più marcato, considerato che il 46% di donne tra i 25 e 34 anni è in possesso di una laurea, contro solo il 35% di uomini.
Nel nostro paese sono pochissimi anche gli studenti che lavorano: sono appena il 5% impegnati per meno di 10 ore alla settimana. Un abisso rispetto a nazioni come Usa, Canada o Islanda, dove chi studia arriva a lavorare anche per 34 ore settimanali. L’università, evidentemente, in Italia resta una sorta di parcheggio per chi non ha e non cerca un lavoro.
Crescono, invece, i “neet”, quanti non studiano e non cercano un lavoro: nella fascia di età compresa tra i 15 e i 30 anni, in Italia sono ormai il 30%, come in Grecia e Spagna e peggio soltanto della Turchia che ci supera di 6 punti, ma dove la percentuale è comunque in calo.