Anche Gianna Nannini risucchiata nel vortice dell’evasione fiscale. La cantante senese è accusata dalla procura di Milano di aver evaso il fisco per quasi 4 milioni di euro. L’indagine a carico della Nannini aveva portato lo scorso aprile al sequestro della sua villa senese, poi la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm milanese Adriano Scudieri. L’udienza preliminare comincerà il 3 marzo a Milano davanti al giudice Fabio Antezza.
Secondo l’accusa, Gianna Nannini avrebbe sottratto al fisco 3 milioni e 750mila euro interponendo una società di diritto irlandese e un’altra di diritto olandese tra la Gng Musica srl e le case discografiche Sony e Universal. Questa operazione avrebbe consentito alla cantante di non pagare al fisco italiano le royalties dei dischi e dei concerti.
Una quota dell’evasione pari a circa 126mila euro sarebbe stata realizzata detraendo costi “inerenti attività canora” dalle dichiarazioni dei redditi. Gli introiti sarebbero poi stati utilizzati per acquistare arredi e decorazioni per il bosco di una casa che la Nannini possiede a Piacenza. Da una grossa fetta della somma evasa sarebbero stati attinti i soldi necessari per comprare un appartamento nel quartiere londinese di South Kensington.