Nella sua pagina Facebook avrebbe scritto frasi inneggianti alla jihad. Inoltre avrebbe condiviso video jihadisti. Per questo il Gip del Tribunale di Macerata Chiara Minerva ha firmato un decreto di espulsione a carico di un pakistano di 26 anni residente a Civitanova Marche. Inoltre è emerso che avrebbe avuto collegamenti con siti presumibilmente legati a cellule terroristiche del Pakistan. Ieri la notizia dell‘espulsione dall’Italia di uno studente turco.
IL GIUDICE DELLA SEZIONE PENALE SMENTISCE LA NOTIZIA
La segnalazione è stata fatta dal ministero dell’Interno dopo che i servizi di intelligence avevano intercettato le frasi inneggianti alla guerra santa. Le “accresciute esigenze di sicurezza derivate dagli attuali scenari internazionali”, “impongono” la necessità di “potenziare e ottimizzare” le procedure di controllo adottate alle frontiere italiane in entrata e in uscita dal paese. È quanto dispone una nuova circolare della Direzione centrale della polizia dell’immigrazione.
Nella circolare si chiede agli uomini impegnati nei controlli di procedere anche al “sistematico accesso” alle banche dati “in grado di migliorare il processo di gestione dei rischi”.
(Foto d’archivio)
La notizia è destituita di fondamento, lo dice in una nota lo stesso giudice della sezione penale Chiara Minerva: “Ho appreso, in data di ieri, attraverso la lettura degli articoli pubblicati sui siti internet delle varie testate locali, nonché anche sul sito di Ansa Marche, che il mio nome è stato erroneamente associato ad un provvedimento di espulsione di un cittadino pakistano, che, nei citati articoli, si dice essere stato pronunciato in un’udienza tenuta dal G.i.p. del Tribunale di Macerata, nella giornata di mercoledì 21 gennaio scorso”.
“Mi preme segnalare – continua Minerva nella nota – che il provvedimento in questione non è stato da me emesso; che personalmente non svolgo, se non occasionalmente, funzioni di G.i.p presso il Tribunale di Macerata, bensì di Giudice della Sezione Penale e che, per quanto a mia conoscenza, nessuna provvedimento del tipo di quello a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati è stato emesso da alcun Giudice della Sezione Penale, né da alcun G.i.p. del Tribunale di Macerata, nella giornata di mercoledì 21 gennaio.
Essendosi evidentemente verificato un grave errore nella diffusione della notizia, che, peraltro, in data odierna ho verificato essersi diffusa anche sui siti internet di testate nazionali ed internazionali, vi prego, al fine di ristabilire la verità dei fatti narrati, di voler provvedere a pubblicare una rettifica della notizia in questione, assicurando un’adeguata diffusione della stessa”.