Notizie poco confortanti per l’economia italiana. Il Fondo monetario internazionale ha pubblicato le sue nuove previsioni economiche che hanno evidenziato una aspettativa di crescita globale inferiore alle stime di tre mesi fa.
I dati sul “Bel Paese” sono in linea con quelli dell’euro: le stime sono state tagliate di mezzo punto percentuale sia per quest’anno che per l’anno prossimo prevedendo una crescita dello 0,4% nel 2015 e dello 0,8% nel 2016 (inferiore rispetto alla stima di Bankitalia). Nel 2014 e nel 2013 solo contrazioni: 0,4 e 1,9.
“Nuovi fattori a sostegno della crescita come il calo dei prezzi del petrolio, ma anche il deprezzamento dell’euro e dello yen, sono più che compensati dal persistere di forze negative – spiega Olivier Blanchard, capo economista del fondo monetario – compresa l’eredità della crisi e la crescita più bassa in diversi Paesi”.
L’unico paese dell’eurozona a resistere ai tagli dell’Fmi è la Spagna: quest’anno il paese crescerà del 2%, lo 0,3% in più rispetto alle stime avanzate tre mesi fa. “È possibile che siamo troppo pessimisti – continua Blanchard – riguardo all’effetto positivo nei prossimi mesi del calo del prezzo del petrolio”.
La crescita attesa a livello globale è stata ridotta dello 0,3%, mentre nei prossimi due anni dovrebbe fermarsi al 3,5% nel 2015 e al 3,7% nel 2016. Volano solo gli Stati Uniti che cresceranno del 3,6% quest’anno e del 3,3% l’anno prossimo grazie alla domanda interna.
Male il Giappone che continua a faticare, così come la Russia che terminerà il 2015 con una crescita negativa del 3%. Per Beers il calo sarà addirittura del 4,8% ma la previsione può essere soggetta a variazioni.