Il gip di Palermo Fernando Sestito ha archiviato l’indagine per l’omicidio del avvocato penalista Enzo Fragalà aggredito e morto in seguito alle ferite riportate, dopo tre giorni di coma, il 26 febbraio del 2010.
Era stata la stessa procura a chiedere l’archiviazione dell’inchiesta ritenendo di non avere elementi tali da potere sostenere l’accusa in giudizio. La decisione era stata presa alla luce della scarcerazione dei presunti esecutori materiali del delitto Francesco Arcuri, Salvatore Ingrassia e Antonio Siragusa.
Per l’omicidio del penalista sono indagati anche il boss Tommaso Di Giovanni, Gaspare Parisi, Giuseppe Auteri, Antonino Abbate e Giovan Battista Bongiorno, accusato di favoreggiamento.
Con la ordinanza del gip cade, dunque, la pista mafiosa ipotizzata dai pm sulla base delle dichiarazioni della collaboratrice di giustizia Monica Vitale. Secondo la Vitale a programmare il delitto sarebbe stato il boss Tommaso Di Giovanni. Con l’omicidio si sarebbe voluto punire Fragalà delle avances fatte alla moglie di un detenuto, Maurizio Russo.
Russo avrebbe chiesto al cugino, Santino, di rivolgersi a Di Giovanni per punire il penalista. Il gip descrive, nella sua ordinanza “un quadro indiziario frammentario, equivoco e complessivamente insufficiente, tale, dunque, a non reggere al vaglio del dibattimento”.