La Dia sequestra beni per 50 milioni | a un imprenditore ritenuto vicino a Cosa nostra

di Redazione

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La Dia sequestra beni per 50 milioni | a un imprenditore ritenuto vicino a Cosa nostra

| lunedì 19 Gennaio 2015 - 09:08

Gli agenti della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Caltanissetta stanno eseguendo un provvedimento di confisca di 10 imprese, 25 fabbricati e terreni per un estensione complessiva di circa 350 ettari, per circa 50 milioni di euro. I beni posti sotto sequestro sono tutti riconducibili a Paolo Farinella, 71 anni, imprenditore della provincia di Palermo residente a Caltanissetta, ritenuto essere in contatto e interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa nostra nei territori di Caltanissetta, Palermo e Trapani.

Il provvedimento antimafia trae origine da complesse ed articolate attività investigative delegate nel 2009 dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta alla DIA di Caltanissetta, nell’ambito dell’operazione “FLOUR”.

Le indagini hanno avuto origine da alcune segnalazioni di operazioni bancarie sospette avvenute presso una azienda bancaria nella provincia di Caltanissetta, che hanno riguardato movimenti bancari eseguiti da Farinella e dalla figlia. Entrambi risultavano, sostengono gli investigatori, titolari o comunque cointeressati in diverse imprese di costruzioni di opere pubbliche aggiudicatarie di numerosi appalti in tutto il territorio nazionale, titolari di aziende agricole e proprietari di numerosi fabbricati e vastissimi appezzamenti di terreno (circa 350 ettari) tra Caltanissetta e Palermo.

Farinella sarebbe subentrato nella gestione delle imprese che erano del cugino Cataldo Farinella. Quest’ultimo accusato di associazione mafiosa. Nel mirino della Dia il feudo presso la contrada Mimiani di circa 300 ettari – con annessa azienda agraria e fabbricati che in passato sarebbe stato utilizzato come riserva di caccia e frequentato “da noti esponenti di cosa nostra siciliana, anche nel corso delle loro latitanze (tra gli altri, Bernardo Provenzano e Giovanni Brusca“. Sigilli sono stati posti a cinque società che avevano aggiudicato appalti pubblici a Gangi (Pa), Palermo, Livorno e Roma, 25 fabbricati e terreni per un’estensione complessiva di circa 350 ettari.

 In particolare sono state sottoposte a sequestro le seguenti aziende e beni mobili ed immobili:

• L’intero compendio aziendale di nr. 5 società aventi ad oggetto lavori edili in esecuzione di appalti pubblici con sedi a Gangi (PA), Palermo, Livorno e Roma;

• Nr. 2 ditte individuali, aventi ad oggetto le coltivazioni agricole con sede rispettivamente a Caltanissetta e Gangi (PA);

• Quote sociali di nr. 3 società, nr. 2 delle quali aventi ad oggetto lavori edili in esecuzione di appalti pubblici con sede a Palermo e Catania, e di nr. 1 ad oggetto coltivazioni agricole con sede a San Cataldo (CL);

• L’intera proprietà di 25 fabbricati siti nelle province di Caltanissetta e Palermo;

• Terreni per un’estensione complessiva di circa 350 ettari situati nelle province di Caltanissetta e Palermo;

 

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