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Influenza, il picco atteso per febbraio | Segnalati 60 casi gravi in Italia

Un’”impennata di casi” di influenza si è verificata negli ultimi giorni in Italia, anticipando il picco previsto per metà febbraio: lo afferma Stefania Salamaso, direttrice del Centro nazionale di epidemiologia dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità), la quale ha sottolineato che “nelle ultime settimane sono stati segnalati una sessantina di casi più gravi, ed in una cinquantina di questi è stato necessario ricorrere alla ventilazione assistita attraverso l’apparecchiatura Ecmo”.

“La maggioranza dei casi è dovuta al virus della cosiddetta influenza suina, A-H1N1, ma questo dato non preoccupa particolarmente – ha proseguito l’esperta – Infatti, ci si attendeva l’arrivo di un ceppo virale nuovo ed eventualmente più virulento, ma al momento il ceppo che continua a circolare maggiormente è appunto l’H1N1, già noto e già ricompreso nella composizione del vaccino. Ciò – ha aggiunto – è solo la riprova dell’’efficienza’ di tale virus, che non si è lasciato ‘sostituire’, almeno sino ad ora, da altri virus emergenti nuovi”.

C’è timore invece per il nuovo virus A-H3N2, ma attualmente questo ceppo si sta diffondendo soltanto in Usa e nel nord Europa: “Potrebbe arrivare anche da noi – afferma Salmaso – ma bisogna vedere, nel caso, in che termini e portata. Insomma, è una spia rossa che si accende, ma non è detto che a ciò corrisponderà poi un reale pericolo”.

“Su 266 casi di influenza isolati per la sorveglianza campionaria in Italia, 190 sono dovuti al virus A-H1N1, pari al 71% – ha spiegato Fabrizio Pregliasco, ricercatore del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Milano – Questo dato, però, non allarma. Infatti, il virus della suina è quasi diventato un virus stagionale; quando comparve per la prima volta, nel 2009, destò preoccupazione, ma non si è poi rivelato particolarmente aggressivo ed oggi è compreso tra i virus influenzali presenti nella composizione del vaccino”.

Come gli altri virus, prosegue l’esperto, “l’H1N1 continua a circolare ed il dato che colpisca di più i giovani si spiega con il fatto che un virus ‘parente’ era già circolato in passato e, dunque, gli anziani sono più coperti dalle vaccinazioni fatte’. Anche per Pregliasco, qualche timore ”potrebbe legarsi al virus emergente H3N2: se arrivasse, potrebbe allargarsi il numero di persone colpite, ma non si tratta comunque di un virus di marcata gravità”.

Complice del bilancio finale dell’influenza stagionale potrebbe in parte essere il calo registratosi quest’anno nelle vaccinazioni a seguito del vaccino Fluad, “scagionato” dall’ipotizzato legame con alcuni decessi sospetti tra anziani. Carlo Signorelli, presidente della Società italiana di Igiene, ha avvertito che “anche se è un po’ tardi per vaccinarsi, per le categorie a rischio, come gli over-65, non è invece mai troppo tardi. E questo gesto potrebbe evitare conseguenze più gravi”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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