La richiesta di grazia al Quirinale è arrivata davvero, qualche mese fa (per la precisione a febbraio del 2014) e adesso si attende l’iter valutativo al termine del quale verrà presa una decisione. Ma contrariamente a quanto era circolato in un primo momento, la richiesta non è stata avanzata dall’ex governatore della Regione Salvatore Cuffaro, bensì dalla anziana madre, Ida Impiduglia, rimasta vedova da pochi mesi.
La conferma arriva dal legale dello stesso ex presidente, Maria Brucale. “L’istanza è stata presentata dalla madre del mio assistito un anno fa, in un momento di sconforto, dopo la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di negare al figlio l’affidamento ai servizi sociali. Cuffaro non sapeva nulla dell’istanza”.
L’ex presidente della Regione è in carcere a Rebibbia ormai da quattro anni, sta scontando una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato alla mafia ma considerati gli sconti dovuti alla buona condotta dovrà restare in carcere per un altro anno circa. La richiesta della madre lo ha colto di sorpresa e Cuffaro – che più volte si è battuto per il rispetto dei diritti dei detenuti più che per privilegi personali – avrebbe confidato al fratello Silvio di non voler accettare l’eventuale concessione della grazia, ritenendola un gesto di carità. Lo stesso avvocato Brucale – nella sua nota – ha spiegato che una richiesta del genere a un anno dal fine pena non avrebbe senso.