Sui presunti dodici milioni di riscatto pagati dal Governo per liberare Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane di 20 e 21 anni sequestrate in Siria alla fine di luglio del 2014, continuano a infiammare il dibattito politico, alla vigilia del delicato passaggio dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Se il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervenuto in aula alla Camera, ha decisamente negato che sia stato pagato alcun riscatto sostenendo che “sono solo illazioni” e che “l’Italia è contraria al pagamento” in caso di rapimenti, attaccano invece la Lega e il M5S.
Le accuse più pesanti sono della Lega. Prima le dichiarazioni del leader, Matteo Salvini: “Se il Governo ha pagato è uno schifo”, poi è arrivato l’affondo del presidente del Veneto, Luca Zaia: “In Italia si introduca una norma per cui chi si mette nei guai, si arrangi a tirarsi fuori. Quindi nei confronti di queste ragazze si faccia una confisca a vita fino a che si raccoglieranno 12 milioni di euro, sempre se è vero che è stata pagata questa cifra”.
La pensa allo stesso modo anche il sindaco di Venezia, Flavio Tosi: “In Italia esiste una legge in base alla quale quando una persona viene sequestrata, scatta immediatamente il blocco dei beni suoi e della famiglia per impedire il pagamento del riscatto. Perché lo Stato non la applica anche verso i sequestri all’estero”.
In aula, il vice capogruppo alla Camera della Lega, Gianluca Pini, si è scagliato contro il ministro Gentiloni: “Se non ci chiarisce la questione, noi andremo in Procura a depositare un esposto e chiedere chi ha pagato e chi ha dato l’autorizzazione”.
Controversa la posizione del Movimento 5 Stelle. Mentre Maria Edera Spadoni chiedeva al titolare della Farnesina “avete pagato o no? E lei non ci ha dato nessuna informazione al riguardo, il che è sconvolgente”, i portavoce dei grillini alla Camera Angelo Tofalo e al Senato Vito Crimi e Bruno Marton, membri del Copasir ribadivano invece che la vita umana ha sempre la priorità, e in questo momento è necessario riconoscere il delicato ed enorme lavoro svolto dagli apparati Intelligence del nostro Paese che hanno dimostrato professionalità e grandi capacità”.