Le diverse polizie europee sono ancora una volta in azione contro il terrorismo islamico, dopo lo scontro di Bruxelles di giovedì in cui due terroristi sono rimasti uccisi ed un altro lievemente ferito.
Due perquisizioni e dodici fermi sono stati compiuti dalla polizia francese nelle banlieue di Parigi in relazione agli attentati terroristici della settimana scorsa. Tra le 12 persone fermate c’è il principale complice di Amedy Coulibaly, quello che gli ha fornito supporto logistico e in particolare l’auto su cui viaggiava prima della sparatoria a Montrouge. Si tratterebbe, secondo le fonti, di nove uomini e tre donne. Sono stati interrogati per capire se hanno dato il loro sostegno ai terroristi negli attacchi, soprattutto in relazione alla fornitura di armi e veicoli. Alla base dell’operazione ci sarebbero tracce di Dna e intercettazioni passate al setaccio.
Intanto si è sempre alla ricerca dell’auto, una Mini Cooper, di Hayat Boumeddiene, la compagna del terrorista ucciso, Amedy Coulibaly, fuggita in Siria.
Successivamente un nuovo allarme ha colpito la capitale francese. La gare de l’est di Parigi è stata evacuata dalle forze di polizia per due pacchi sospetto. L’allarme si è poi rivelato infondato. Le stesse autorità politiche sembrano però preoccupate della situazione attuale: “La minaccia non è mai stata così forte. Lo stato islamico può essere in grado di fare attentati in Europa” ha detto il primo ministro, Manuel Valls, ai microfoni di Europe 1. Ha poi aggiunto: “È lungi dall’essere finita”.
Il presidente francese François Hollande ha chiesto al segretario di Stato Usa John Kerry, in visita a Parigi, di trovare insieme le risposte necessarie dopo gli attentati avvenuti in Francia la scorsa settimana. “Anche voi siete stati vittime di un attentato terroristico eccezionale l’11 settembre 2001. Dobbiamo trovare insieme le risposte necessarie”, ha detto Hollande. “Condividiamo il dolore del popolo francese”, ha detto Kerry, arrivato a Parigi per rendere omaggio ai 17 morti della scorsa settimana.
Da Parigi a Berlino dove oltre 200 agenti della polizia tedesca hanno effettuato un raid contro sospette cellule islamiste. Arrestato il presento leader di un gruppo che stava pianificando un attentato in Siria. “Si tratta di un 41enne di origine turche, sospettato di guidare una cellula di jiahdisti formata da turchi e russi dalla Cecenia e dal Daghestan”, ha riferito la polizia aggiungendo “che non c’è alcun indizio che il gruppo stesse preparando una attacco in Germania”.
Intanto la sola scuola ebraica ortodossa d’Olanda, che ha sede ad Amsterdam, è stata chiusa per motivi precauzionali dopo le operazioni anti-terrorismo iniziate giovedì in Belgio, in cui sono stati uccisi due sospetti militanti. La tv nazionale olandese Nos, citando il rabbino Binyomin Jacobs, ha sottolineato che non ci sono minacce concrete nei confronti della scuola Cheider di Amsterdam.