Crolla la borsa di Zurigo per la decisione della Banca centrale Svizzera di cancellare il cambio – deciso nel 2011 per contrastare la crisi della moneta unica – del franco contro l’euro a 1,2 e parallelamente ha abbassato di 0,5 punti il tasso d’interesse di riferimento a -0,75%.
L’ancoraggio era stato fissato per proteggere l’economia svizzera dalla crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona e per difendere i gruppi esportatori da un indesiderato rafforzamento della valuta nazionale. Il cambio euro/franco svizzero, infatti, era stato fissato in modo che l’euro non potesse scendere sotto 1,20 franchi svizzeri. Ora le due divise sono sulla parità. L’euro ha perso terreno anche sul dollaro ma c’è incertezza su cosa potrà accadere nei prossimi giorni nella zona-euro.
La decisione a sorpresa della Banca nazionale Svizzera non era però imprevedibile: “Il tasso di cambio minimo – si legge in una nota – è stato introdotto in un periodo di sopravalutazione eccezionale del franco e di un alto livello di incertezza nei mercati finanziari. Per quanto la valutazione del franco sia sempre alta, l’euro si è deprezzato in modo considerevole rispetto al dollaro con il conseguente indebolimento del franco rispetto alla moneta Usa. Per questo motivo – chiude il comunicato della Banca centrale elvetica – non riteniamo più giustificato mantenere il cambio minimo”.
La decisione ha messo in fibrillazione il mercato facendo volare il franco: l’amministratore della multinazionale svizzera di orologi Swatch, Nick Hayek, ha definito l’intervento “uno tsunami per per l’industria dell’export e per il turismo e infine per l’intero Paese”.