Un passo in avanti “epocale” nella lotta all’evasione fiscale per Italia e Svizzera. Dopo più di tre anni di trattative, i due paesi hanno raggiunto un accordo che renderà più agevole la voluntary disclosure, una dichiarazione volontaria che consente agli italiani che detengono attività finanziarie o patrimoniali all’estero non dichiarate al fisco, di sanare la loro posizione, anche penale, pagando le relative imposte e le sanzioni in misura ridotta.
Adesso sarà possibile effettuare questa dichiarazione fino a settembre di quest’anno. Un’ultima occasione, in sostanza, per mettersi in regola con il fisco senza incorrere in sanzioni penali. Grazie alla modifica del trattato bilaterale esistente, il singolo contribuente potrà effettuare lo scambio di informazioni su richiesta dell’Agenzia delle Entrate evitando lo scambio automatico di informazioni.
L’occhio del fisco italiano potrà finalmente posarsi sui conti in Svizzera dei contribuenti italiani. Unica attenuante sarà l‘assenza di retroattività per gli accertamenti sugli anni antecedenti il 2015. I controlli precederanno di diversi mesi la ratifica dell’accordo prevista per il 2017. La voluntary disclosure, spiegano dal ministero dell’Economia, prevede il raddoppio delle sanzioni e dei termini di accertamento per chi regolarizza capitali da paesi in lista nera.
Se si deciderà di aderire, i dichiaranti potranno beneficiare di uno sconto su sanzioni e tempi per l’accertamento. Una svolta anche per la Svizzera che sarà adesso inserita nella white list. La voluntary disclosure terrà conto di diversi parametri e potrebbe risultare anche più conveniente dell’ultimo scudo fiscale che prevedeva un’aliquota effettiva applicabile al 7 %.