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Rimini, “Vai a prostitute o ti licenzio” Le minacce del ristoratore al cuoco omosessuale

Il datore di lavoro gli ha chiesto di dimostrare la sua eterosessualità, così un cuoco 40enne è stato costretto ad andare con una prostituta e a portarla dentro il ristorante: è successo a Rimini, dove il dipendente è stato umiliato e riempito di insulti omofobi dai suoi colleghi.

Il cuoco, che ha lavorato in nero per un mese, è stato poi licenziato e il ristoratore è stato denunciato ai carabinieri: “Questa incredibile violenza – ha sottolineato Marco Tonti, vicepresidente dell’Arcigay di Rimini – ricorda quelle che si praticavano nei campi di sterminio nazisti ai danni di centinaia di migliaia di omosessuali imprigionati, che venivano costretti con la forza ad avere rapporti con prostitute per ‘guarirli’”.

“Anche se qualcuno lo nega – si legge ancora sul profilo Facebook di Tonti – l’omofobia in Italia esiste eccome e si manifesta anche attraverso il branco come in questo caso. È evidentemente necessario introdurre il reato di omofobia perché se quell’uomo non fosse stato gay (o percepito come tale) nulla di tutto ciò sarebbe successo, ed è quindi chiaro che l’omofobia è la causa specifica e unica di questa violenza”.

L’Arcigay di Rimini lancia un appello ai ristoratori riminesi affinché aiutino la vittima, offrendogli un lavoro. “Un modo per prendere le distante da un rappresentante della loro categoria che rischia di gettare discredito su una città turistica come Rimini”, ha concluso Tonti.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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