Gli ultimi fuochi dell’era Napolitano. Nel corso della manifestazione organizzata della Polizia “Una vita da social”, il capo dello Stato ha scherzato con un bambino sul suo imminente addio al Colle: “Certo che sono contento di tornare a casa. Qui si sta bene, è tutto molto bello, ma è un po’ una prigione. A casa starò bene e passeggerò”.
Mancano poche ore, c’è chi dice meno di 24, poi Napolitano lascerà dopo più di otto anni la prima carica dello Stato. Di ritorno da un impegno pubblico, il presidente si è fermato sulla piazza del Quirinale per salutare i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa: “Io non navigo, ma sono ben consapevole dell’importanza di internet, vi raccomando un uso consapevole del web e dei social”.
In mattinata il premier Matteo Renzi da Strasburgo aveva più volte richiamato la figura del capo dello Stato. “Un saluto a Giorgio Napolitano – ha detto il premier parlando alla Commissione Ue – convinto europeista che in queste ore lascerà l’incarico”. Secondo il presidente del Consiglio Napolitano ha rappresentato anche in questi sei mesi la guida del nostro Paese e ha “compiuto un lungo percorso di cambiamento e avendo affrontato le difficoltà in Italia con l’intelligenza e la saggezza”. “Questa è la sede per esprimere una volta di più la gratitudine mia e del governo italiano ma anche dei parlamentari europei nei confronti di un presidente che ha sempre immaginato l’Europa come politica con la ‘p’ maiuscola, un luogo per sconfiggere la demagogia”.
“La Costituzione – ha detto il premier – descrive” per la presidenza della Repubblica il “profilo di un arbitro saggio”: il capo dello Stato “non è il giocatore di una delle due squadre ma ha rilevanti responsabilità nella vita quotidiana, rilevantissime in alcuni momenti storici, servirà una personalità di grande livello”.