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Essere ansiosi equivale a essere più intelligenti

Essere ansiosi e apprensivi potrebbe essere sinonimo di intelligenza: è quanto affermato in uno studio condotto dai ricercatori della Lakehead University, nello stato dell’Ontario, in Canada, secondo cui coloro che sviluppavano questi comportamenti, sono mediamente più intelligenti di chi vive in pace con se stesso, tenendo a bada le proprie emozioni.

Per la conduzione della ricerca, gli esperti hanno sottoposto 126 studenti ad alcuni test di intelligenza e a diversi questionari e prove per tracciare i loro livelli di ansia, depressione, timidezza, paura, rimunginìo, ovverosia la tendenza a pensare ossessivamente a situazioni passate, e ruminazione mentale, cioè il pensiero ossessivo di eventi futuri.

Dai risultati è emerso che con l’alzare delle preoccupazioni e della ruminazione, aumentava anche i risultati dei test di intelligenza verbale, legame collegato anche alla depressione: coloro che mostravano una maggiore propensione verso questa patologia, aveva ottenuto ottimi risultati anche nei test intellettivi.

“È possibile che gli individui con una maggiore intelligenza linguistico-verbale siano più abili nell’analizzare gli eventi presenti e futuri nel dettaglio – ha spiegato Alexander Penney, uno degli autori della ricerca – e che proprio questa loro caratteristica li esponga a rimuginìo e ruminazione”.

Nonostante ciò, la tendenza all’ansia e all’avere pensieri negativi può portare nel lungo periodo, spiegano i ricercatori, a un abbassamento delle difese immunitarie, provocando dunque una maggiore esposizione alle malattie.

Fabrizio Messina

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