L’emergenza rifiuti in Sicilia non conosce tregua. Sono migliaia le tonnellate di immondizia presenti sulle strade dei comuni compresi tra Partinico e Cefalù che i mezzi di raccolta dell’Ato Palermo 1 non riescono più a raccogliere.
A rendere ancora più preoccupante la situazione sono le fiamme che, puntualissime, vengono appiccate in prossimità dei cassonetti traboccanti di immondizia. La popolazione è allo stremo, sia nei quartieri periferici di Palermo che in provincia.
Il blocco della raccolta dei rifiuti, protrattosi fra il 31 dicembre e il 4 gennaio, ha provocato gravissimi disagi. A Cinisi si sono formati fiumi di rifiuti che ormai costeggiano stabilmente almeno 2 km di strada sino a Carini, altro comune colpito dall’emergenza.
Il dipartimento Acque e rifiuti ha indetto un incontro tra l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto e il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando sulla questione.
Sempre in queste ore verrà esaminata la questione del fallimento dell’Ato Palermo 2, che occupa 273 lavoratori, e il passaggio delle competenze alle Srr: “La curatela fallimentare – spiega il sindaco di Camporeale Vincenzo Cacioppo – ci ha informato che le attività possono essere svolte per altri 45 giorni”.
Il primo cittadino di Camporeale è comunque fiducioso: “Entro quella data la Regione dovrebbe emanare una norma che consente di affidare la gestione direttamente ai comuni”.
A Carini il comune ha deciso di impegnare 20 mila euro per potenziare le operazioni di raccolta: “Stentiamo a raccogliere la spazzatura che si è accumulati durante le festività. Oggi per strada ci sono 700 quintali di rifiuti non raccolti – dice il sindaco Gianni Palazzolo – Ho disposto un intervento straordinario perché i mezzi dell’Ato Palermo non bastano. Entro venerdì la situazione dovrebbe rientrare”.
“Il problema sono gli impianti, le discariche – chiosa Palazzolo – Scaricare a Bellolampo e Catania a giorni alterni non risolve la questione”. Intanto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta ha sottoposto la questione rifiuti ed emergenza discariche a Roma, reato dopo la chiusura della discarica Oikos di Motta Santa Anastasia e Mazzarrà Sant’Andrea, e chiesto il commissariamento.
Inevitabile lo scontro frontale tra Regione e l’Anci Sicilia: “La Regione – sostiene il vice presidente, Paolo Amenta – ha presentato come piano alternativo alle discariche le compostiere domestiche, è ridicolo”.
(Foto da: Facebook)