La sicurezza sulle strade prima di tutto, Vincenzo Nibali lo tenga bene a mente. Dopo l’abbordaggio della Forestale da telefilm poliziesco made in USA, il campionissimo del ciclismo originario di Messina ha deciso di raccontare il suo insolito “incontro ravvicinato”: “Stavo salendo da Villafranca verso la località Quattro Strade – si legge sulla Gazzetta dello Sport – C’era un cartello di blocco per il ghiaccio sulla strada, ma non pensavo fosse riferito anche alle bici”.
“Peraltro ho visto anche scendere alcune macchine in senso opposto – prosegue – Stavo facendo dei lavori specifici ed ero molto concentrato. Così sono passato davanti a una macchina della Forestale che mi ha visto, mi è venuta dietro e per farmi fermare mi ha quasi stretto al bordo della strada. Mi hanno chiesto i documenti”.
Tra il serio e il faceto, Nibali ammette il suo stupore per il suo curioso tête-à-tête: “La strada era sicuramente praticabile, della neve caduta a Messina nei giorni scorsi non c’era più traccia. Si è trattato senza dubbio di un malinteso, ma ammetto che qualcosa del genere non mi era mai capitato in carriera”. Parole apparentemente non dure o sprezzanti, ma che hanno comunque sollevato un polverone nel mondo politico siciliano.
Persino un big come Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, è voluto scendere in campo a difesa dal corpo forestale: “Non comprendo lo stupore del ciclista Vincenzo Nibali davanti a una pattuglia della Forestale che cerca di tutelare la sua sicurezza e quella del territorio. In un Paese dove i vigili urbani della Capitale si assentano massicciamente per il Capodanno, dovremmo andare orgogliosi di coloro che svolgono il proprio lavoro con senso del dovere e rispetto delle regole”.
“Questi forestali che, pur essendo stati in servizio la notte del 31 dicembre e il primo gennaio per l’emergenza maltempo e per accogliere gli immigrati – chiosa il politico siciliano in un post apparso sulla sua bacheca di Facebook – la mattina del 2 erano ancora a lavoro”. Insomma, nel bene e nel male, i forestali siciliani fanno sempre parlare di sé.
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Penso che quando degli agenti,in questo caso dei forestali che sebbene stessero svolgendo il loro servizio, non possono ignorare che un atleta che sta svolgendo un lavoro abbastanza duro che serve a portare poi i risultati dovuti e che non sta del resto facendo azioni tali da essere costretto ad un inseguimento come un delinquente e abbordarlo col rischio di procurargli qualche incidente, devono essere anche attenti prima e orgogliosi dopo di un proprio concittadino nel caso specifico di Vincenzo e possibilmente coaduvarlo nella sua attività