Hanno passato la loro prima notte sulla terra ferma i naufraghi del traghetto Noman Atlantic che ieri sera a bordo della nave San Giorgio sono sbarcati intorno alle 19.40 al porto di Brindisi. Prima di scendere sono stati interrogati: un clandestino siriano ha parlato di decine di profughi come lui che si sono lanciati in mare.
Anche il comandante Armilio Giacomazzi è stato interrogato, come da prassi dopo un naufragio, per quasi cinque ore. Al centro degli accertamenti, ci sarà l’individuazione della causa dell’incendio, la gestione dell’emergenza a bordo, e, soprattutto, la regolarità delle dotazioni di sicurezza della nave. Ipotizzati i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni.
Attendono di arrivare a Taranto invece altre 39 persone. Non è ancora chiaro quale sarà invece il porto di destinazione del relitto del traghetto che potrebbe essere Brindisi: ci sono quattro rimorchiatori che lo stanno agganciando, ci vorranno circa sette ore prime che raggiunga le coste italiane.
Sul numero di passeggeri che erano a bordo della Norman Atlantic rimane il mistero: le persone non registrate potevano essere decine. Sulla loro sorte è impossibile fare delle previsioni; se da una parte continuano le ricerche sarà anche importante ispezionare la nave. Il procuratore della Repubblica di Bari ieri in conferenza stampa ha detto che non si ha notizie di circa 179 persone.
Il bilancio dei morti è salito a undici: tra loro tre camionisti napoletani.