Il Gico della Guardia di Finanza e il reparto operativo dei carabinieri di Palermo hanno sequestrato due imprese del settore delle onoranze funebri, tre immobili ad uso commerciale, un’abitazione ed un’autovettura, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale.
I beni sarebbero riconducibili al boss palermitano Alessandro D’Ambrogio, capo del mandamento mafioso di Porta Nuova. D’Ambrogio, 40 anni, ha già una condanna definitiva per associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga.
Dalle indagini è emerso che l’agenzia “onoranze funebri D’Ambrogio”, formalmente intestata a familiari del boss, sia stata gestita dal capomafia che la utilizzava abitualmente come luogo in cui organizzare i summit. D’Ambrogio, tra l’altro, non ha mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, fatta eccezione per importi minimi denunciati in relazione all’attività lavorativa svolta in carcere nel 2003 e nel 2004.