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Cagliari, la gioia di Zola: “Finalmente torno a casa. Zeman? Per me resta un maestro”

Sono passati poco meno di 10 anni da quel 29 maggio 2005, tanti, forse troppi per Gianfranco Zola che adesso può tornare a respirare l’aria di casa. Il neo tecnico del Cagliari ha parlato in conferenza stampa: “Per me questo è un posto speciale. Per me rappresenta tanto, come sardo. Ho l’opportunità di lavorare in una società che ha delle idee e una filosofia che a me piace. Mi dispiace trovare il Cagliari in difficoltà, con tutto il rispetto per la società e chi mi ha preceduto”.

“Per me è un piacere dare un contributo. Dal punto di vista tecnica non cambierà molto – spiega Zola – Zeman per me resta un maestro, da parte mia si continuerà con il progetto e migliorarlo dov’è possibile e renderlo funzionale. Ho visto il Cagliari due volte in stagione, contro il Catania e il Milan ed era una delle squadre che mi è piaciuta di più. Questa è una squadra che attacca benissimo, deve imparare a difendere benissimo a partire dagli attaccanti”.

Dal Watford al Cagliari, quali differenze? “In Inghilterra c’è un diverso modo di vivere il calcio. Tanti anni fa quando lasciai il Chelsea ero convinto di aver maturato dell’esperienza importante per dare una mano qua. E così lo penso oggi da allenatore anche se capisco che non sarà facile. Sono qua per aiutare a crescere i giocatori e loro aiuteranno me. Ci sono giocatori importanti come Conti, Cossu, Rossettini e Pisano, ma il piedistallo se lo devono costruire da soli.

“Io sono aperto a qualsiasi soluzione, io non faccio la formazione sono i giocatori a farla perché faccio giocare chi è più in forma – prosegue l’allenatore sardo – In Inghilterra ho fatto giocare diciottenni che meritavano al posto di trentottenni e viceversa. All’inizio dovrò fare delle scelte, ma cambieranno in base alle risposte sul campo. Non ho nessuna preclusione per nessuno. So quanto Conti e Cossu possono dare per il cuore che hanno per questa squadra”.

Uno dei compiti principali della nuova guida tecnica del Cagliari sarà quella di mettere in ordine un reparto difensivo apparso troppo spesso inadeguato: “Al Watford giocavo con la difesa a 3, ma ho iniziato col 4-3-3 e dovetti cambiare per dare equilibrio alla difesa. E’ un modulo che potrei proporre come alternativa ma voglio dare continuità a ciò che è stato fatto finora. Son contento di essere qua anche se la mia famiglia continua a vivere a Londra”.

“Ho rifiutato delle proposte prima del Cagliari perché ritenevo giusto di cercare nuovi modi per migliorarmi. La Premier è di gran lunga superiore al calcio italiano in questo momento, ma questa è un’opportunità per crescere e diventare più bravi. Spero di aiutare il Cagliari a crescere, poi vedremo. Può darsi che mi sbagli ma questo lo dirà il campo”.

Infine anche un po’ di chiarezza sul suo staff: “Potrei dire di essere un difensivista, ma basta andare a vedere le statistiche. Il Cagliari nasce come squadra offensiva e continuerà ad esserlo. Lo staff per il momento è composto da Casiraghi, ci sarà Oscar Erriu che lavorava nello staff precedente, Sebastiano Porcu che era con me al Watford per l’analisi video, Ibba per l’aspetto fisico, Facciolo il preparatore dei portieri del vecchio staff più una/due persone che potranno essere aggiunte”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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