La Corea del Nord ha criticato aspramente l’uscita del film satirico “The Interview”, con una nota in cui il presidente Barack Obama viene paragonato a una “scimmia nella giungla” per la sua “sconsideratezza”. Nel comunicato la Commissione nazionale di difesa accusa gli Usa per il film che viene definito “disonesto e reazionario che ferisce la dignità della guida suprema della Repubblica democratica popolare di Corea e istiga il terrorismo”.
Obama, viene additato da Pyongyang come “il vero colpevole per aver forzato la Sony a distribuire la pellicola indiscriminatamente”, con un paragone dal sapore razzista: “Obama diventa sempre sconsiderato in parole e azioni come una scimmia nella foresta tropicale”.
Il comunicato di Pyongyang accusa inoltre Washington di aver privato la Corea del Nord delle sue connessioni internet all’inizio della settimana e di aver “collegato, senza fondamento, l’attacco di pirati informatici contro la Sony Pictures Entertainment alla Corea del Nord”.
La Corea del Nord ha inoltre negato di essere l’autrice delle minacce online ricevute dalla Sony attraverso un cyberattacco, che inizialmente hanno indotto la compagnia produttrice a ritirare dai cinema il film, ma le ha definite una “azione sacrosanta”.
E intanto il film è un successo. La pellicola che racconta di un attentato al leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, nel suo primo giorno di programmazione negli Stati Uniti, ha fatto il “tutto esaurito”, guadagnando un milione di dollari. Molti lo hanno visto “per difendere la libertà di espressione”, per dare “una lezione” agli hacker nordcoreani che avevano minacciato attentati per impedire la distribuzione del film, prodotto dalla Sony.