Il Promotore di Giustizia vaticano “ha disposto la remissione in libertà” per l’attivista delle Femen Iana Azhdanova dopo aver convalidato l’arresto ma le ha intimato “il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella basilica e negli altri luoghi extraterritoriali”. Lo riferisce padre Federico Lombardi.
L’attivista ucraina del gruppo Femen ieri, in piazza San Pietro, in occasione della benedizione Urbi et Orbi, a seno nudo e con una scritta sul corpo con la parole “god in women” è riuscita a salire fin sul presepe all’interno della piazza urlando slogan contro la Chiesa e prendendo in mano il bambinello.
“Il fatto è da considerare particolarmente grave per il luogo e le circostanze in cui è stato compiuto, offendendo intenzionalmente i sentimenti religiosi di innumerevoli persone”, ha detto padre Federico Lombardi.
“Né bisogna dimenticare – aggiunge padre Lombardi – che tre persone del gruppo “Femen” avevano già compiuto recentemente, il 14 novembre, atti osceni offensivi per la fede cristiana nella piazza di San Pietro”. “È quindi giusto – sottolinea Lombardi – procedere con opportuno rigore nei confronti del ripetersi di atti che violano intenzionalmente, ripetutamente e gravemente il diritto dei fedeli al rispetto delle loro legittime convinzioni religiose”.