Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto attuativo del Jobs Act relativo al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Un provvedimento arrivato dopo tre ore di riunione e che Renzi in conferenza stampa ha spiegato come “una assunzione di responsabilità da parte del leader” chiamato a fare delle scelte. Come dire, ho ascoltato tutti ma non ho ceduto alle pressioni di nessuno.
Non ci sarà l’obbligo del reintegro in caso di licenziamenti economici ma resta la possibilità in caso di licenziamenti discriminatori. Dal documento è escluso il cosiddetto “opting out”, voluto fortemente da Ncd, che avrebbe permesso al datore di lavoro di “aggirare” l’impossibilità di un licenziamento ritenuto illegittimo attraverso il pagamento di un mega indennizzo.
È stato anche approvato il decreto attuativo riguardante l’Aspi (assicurazione sociale per l’impiego), un ammortizzatore sociale che allarga la platea degli aventi diritto e che prolunga la durata di applicazione fino a 24 mesi per coloro che hanno perduto il lavoro, sei mesi in più di quanto previsto dalla Fornero.
Renzi ha usato termini trionfalistici al termine della riunione, definendolo “un passo storico per il Paese”, “un passo avanti”, e poi una “rivoluzione copernicana” e sottolineando che adesso mancheranno gli alibi a chi non vorrà investire in Italia.
Sul piano politico Renzi sa di avere scontentato qualcuno e lascia lo spiraglio quando ammette che “l’ottimo testo è un testo aperto, ascolteremo le commissioni parlamentari”. Uno spiraglio soprattutto aperto a Ncd che ha puntato molto sull’opting out. Ma dal premier arriva anche una frecciata alla classe politica con la quale intende stoppare le polemiche. “A quelli di destra chiedo: dove eravate in questi anni? A quelli di sinistra dico: chi li ha fatto i decreti Aspi?”
Il presidente del Consiglio ha poi specificato che ai licenziamenti collettivi è esteso lo stesso regime dei licenziamenti individuali”.
I provvedimenti decisi in Consiglio dei Ministri hanno lasciato parecchio malcontento nelle organizzazioni sindacali.
Il Consiglio dei Ministri ha anche preso provvedimenti per l’Ilva di Taranto (dopo l’accordo raggiunto su Termini Imerese) decidendo il passaggio all’amministrazione straordinaria (saranno nominati tre commissari) e prevedendo anche risorse economiche ingenti (circa due miliardi complessivamente) per il porto, per le bonifiche. Prevista anche la riqualificazione dell’ospedale con la creazione di un centro contro i tumori in particolari dei bambini”, considerato che la percentuale – nella zona pugliese – è molto più alta rispetto alla media nazionale.
Annunciate anche tre importanti nomine: Tito Boeri guiderà l’Inps con la carica di presidente; il generale Claudio Graziano sarà il nuovo capo di Stato maggiore della Difesa al posto dell’uscente ammiraglio Luigi Binelli Mantelli; il generale Tullio Del Sette sarà il nuovo comandante generale dell’Arma dei Carabinieri al posto del generale Leonardo Gallitelli.
Prevista anche la proroga dei contratti per i precari delle Province e la proroga di due anni per la privatizzazione della Croce Rossa Italiana.