Parole forti e al tempo stesso molto dolci hanno contraddistinto il messaggio che papa Francesco ha voluto lanciare in occasione del Natale.
Durante la benedizione “urbi et orbi”, dalla loggia delle benedizioni di piazza San Pietro, il Pontefice ha ripercorso i tanti mali e il grande dolore che attraversa la Terra, dai “bambini uccisi e maltrattati” a quelli uccisi prima ancora della nascita, da quelli vittime delle guerre a quelli “abusati e sfruttati nel nostro silenzio complice”, sotto la “spada dei tanti Erode”.
Papa Bergoglio ha parlato dei tanti conflitti che insanguinano il mondo, dal Medio Oriente all’Africa, ha anche parlato dell’epidemia dell’ebola e del bisogno di pace che arriva chiaro da ogni parte della terra.
Con il linguaggio semplice che ha sempre caratterizzato il suo Pontificato, papa Francesco ha invocato Gesù Bambino e ha sottolineato la bontà e la dolcezza di Dio.
“Dio non conosce l’ira e l’impazienza; è sempre lì, come il padre nella parabola del figlio prodigo, in attesa di intravedere da lontano il ritorno del figlio perduto. Che la sua forza redentrice trasformi le armi in aratri, la distruzione in creatività, l’odio in amore e tenerezza”.
Bergoglio, nella messa di mezzanotte celebrata nella basilica di San Pietro, aveva esortato i fedeli a d aprire la porta a Dio e ad accogliere la sua tenerezza. “Mi lascio raggiungere da lui e abbracciare o gli impedisco di avvicinarsi?”
Il Pontefice ha anche utilizzato lo strumento dei social network per inviare un messaggio. Via Twitter ha invitato i cristiani ad ascoltare e a fare silenzio “per lasciare spazio alla bellezza di Dio”.