Nuovo omicidio in Missouri dopo quello di Michael Brown ed Eric Garner.
Un 18enne di colore è stato ucciso a colpi di pistola dalla polizia a St. Louis, a pochi chilometri da Ferguson. La giovane vittima, Antonio Martin, si trovava in una stazione di benzina.
Una folla si è raccolta intorno alla zona per protesta. Subito lo sdegno e l’indignazione è viaggiato in rete tramite i social network, specie su Twitter.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Martin è stato fermato con un amico dagli agenti perché il suo profilo corrispondeva a quello di un rapinatore che aveva da poco svaligiato un negozio, vicino alla stazione di benzina.
La polizia ha così chiesto ad entrambi di non fare opposizione e seguirli in commissariato. I due giovani hanno rifiutato e sono stati fermati dagli agenti, che hanno puntato la pistola contro il 18enne.
Secondo la ricostruzione dei fatti fornita all’Huffingtonpost da Jesús Christo, l’amico che era con Antonio Martin al momento dell’uccisione, Martin avrebbe rifiutato di essere ispezionato e di stendersi per terra come invece ha fatto l’amico. A quel punto uno degli uomini in divisa gli ha puntato contro la pistola. E “quando io mi stavo rialzando per aiutare Antonio – ha infine raccontato Jesùs Christo -, lui mi ha gridato di stare fermo, puntandoci sempre la sua arma contro”.
La polizia della contea di St. Louis invece ha spiegato che l’agente si è solo difeso poiché la vittima gli aveva puntato una pistola contro. Lo scrive la Cnn online precisando che il poliziotto ha aperto il fuoco perché temeva per la propria vita.