Nuovo omicidio in Missouri dopo quello di Michael Brown ed Eric Garner.
Un 18enne di colore è stato ucciso a colpi di pistola dalla polizia a St. Louis, a pochi chilometri da Ferguson. La giovane vittima, Antonio Martin, si trovava in una stazione di benzina.
Una folla si è raccolta intorno alla zona per protesta. Subito lo sdegno e l’indignazione è viaggiato in rete tramite i social network, specie su Twitter.
Heart breaking “@livelovekia: #AntonioMartin’s mom screaming “Kill me!” after identifying her son’s dead body https://t.co/4fYpLIbbho
— Shanye (@0hBehave) 24 Dicembre 2014
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Martin è stato fermato con un amico dagli agenti perché il suo profilo corrispondeva a quello di un rapinatore che aveva da poco svaligiato un negozio, vicino alla stazione di benzina.
La polizia ha così chiesto ad entrambi di non fare opposizione e seguirli in commissariato. I due giovani hanno rifiutato e sono stati fermati dagli agenti, che hanno puntato la pistola contro il 18enne.
#Berkeley RT @SputnikInt: VIDEO: Chaos at scene where #AntonioMartin was shot https://t.co/w4fm20d8Pt
— Anonymous (@C0d3fr0sty) 24 Dicembre 2014
Secondo la ricostruzione dei fatti fornita all’Huffingtonpost da Jesús Christo, l’amico che era con Antonio Martin al momento dell’uccisione, Martin avrebbe rifiutato di essere ispezionato e di stendersi per terra come invece ha fatto l’amico. A quel punto uno degli uomini in divisa gli ha puntato contro la pistola. E “quando io mi stavo rialzando per aiutare Antonio – ha infine raccontato Jesùs Christo -, lui mi ha gridato di stare fermo, puntandoci sempre la sua arma contro”.
La polizia della contea di St. Louis invece ha spiegato che l’agente si è solo difeso poiché la vittima gli aveva puntato una pistola contro. Lo scrive la Cnn online precisando che il poliziotto ha aperto il fuoco perché temeva per la propria vita.