Che “The Interview” verrà comunque rilasciato è cosa ormai certa, il problema è adesso tramite quale strumento: la battaglia tra Sony Pictures e gli hacker nordcoreani prosegue, mentre negli uffici dell’azienda si valuta la possibilità di un lancio attraverso Crackle, la piattaforma di contenuti video di loro stessa proprietà.
Ad “offrirsi” come strumento di diffusione si è però inaspettatamente aggiunto anche BitTorrent, il servizio di condivisione P2P celebre per la diffusione di file protetti da copyright: “Sarebbe il miglior modo per Sony di riprendere il controllo del proprio prodotto, evitando di sottostare alle minacce dei terroristi e assicurando alla pellicola un pubblico più che consistente”, si legge in un comunicato dell’azienda.
Una soluzione che, se venisse approvata da Sony, porterebbe a una rivoluzione sul fronte della pirateria: già in passato alcuni artisti avevano scelto questo servizio per la diffusione dei propri lavori, come Thom Yorke, il cui ultimo album è stato rilasciato tramite BitTorrent, lasciando decidere agli utenti se pagare 6 dollari per l’intero pacchetto o se scaricare gratuitamente soltanto una parte. Risultato: 4 milioni e mezzo di download.