Una serie di truffe ed episodi di corruzione, nel settore della riscossione delle tasse per i rifiuti, sarebbero stati commessi da un gruppo di impiegati dell’ufficio tributi del Comune di Palermo. È quanto emerge da un’operazione della Polizia, che ha eseguito 16 ordini di custodia cautelare.
I provvedimenti, quattro in carcere e 12 ai domiciliari, sono stati emessi dal gip del Tribunale di Palermo, Angela Gerardi. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale.
L’operazione, denominata in codice “FinTares”, ha fatto luce su uno spaccato di corruzione all’interno dell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo, dove gli investigatori avrebbero accertato le responsabilità di un manipolo di dipendenti comunali tra cui un funzionario. In particolare sarebbero emerse numerose irregolarità nella riscossione dei tributi legate allo smaltimento dei rifiuti, attraverso la fraudolenta alterazione della posizione del contribuente.
Per i casi finora presi in esame è stato stimato un danno per le casse del Comune di Palermo di diverse centinaia di migliaia di euro.
Il sindaco Leoluca Orlando ha confermato “piena collaborazione con la Magistratura” e ha ricevuto conferma dal segretario generale, quale responsabile anticorruzione, dell’attivazione di tutti gli adempimenti disciplinari. “È evidente – ha concluso il Sindaco – che contro questi dipendenti ed ogni altro cittadino che ha arrecato un danno all’Amministrazione il Comune si costituirà parte civile”.