I McDonald’s giapponesi costretti a servire soltanto il formato piccolo della porzione di patatine fritte a causa degli scioperi nei porti della costa occidentale degli Stati Uniti.
L’interruzione dell’import, la cui fine non è prevista entro un breve periodo, potrebbe persino portare a un blocco totale delle vendite negli oltre 3100 negozi sparsi nell’arcipelago, che in seguito allo scandalo della Shangai Husi Food, non gioverebbe affatto all’immagine della catena di fast food nel Sol Levante.
A dicembre, McDonald’s Japan è riuscita ad assicurarsi soltanto il 50% del fabbisogno di patatine, dovendo ricorrere a misure straordinarie come l’import via aerea di oltre 1000 tonnellate e di altre 1600 tonnellate via navi in parteza dalla costa orientale degli Stati Uniti.
Ciò ha anche comportato il decimo calo mensile di fila delle vendite, chiudendo il terzo trimestre del 2014 con un rosso di 9,4 miliardi di yen, circa 65 milioni di euro, e stimato per l’intero esercizio in corso un rosso di 17 miliardi di yen (120 milioni di euro), il primo in 11 anni.