Cambiano le regole per uno dei gesti più semplici compiuti da tutti ogni giorno: fare la spesa. Da domani entrano in vigore le nuove etichette per i prodotti alimentari posti in vendita.
Le indicazioni dovranno essere scritte con caratteri più chiari e grandi, ma d’ora in poi devono anche riportare più informazioni, da una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze all’indicazione del tipo di oli e grassi utilizzati, dalla data di congelamento alle informazioni sullo stato fisico degli ingredienti utilizzati in modo ad esempio da non poter utilizzare il termine ‘latte’ se si usa latte in polvere o proteine del latte.
A ricordare la novità è la Coldiretti. “Le indicazioni obbligatorie – sottolinea – devono essere scritte in etichetta con una dimensione minima di almeno 1,2 mm (o 0,9 nel caso di confezioni piccole) per rendere più agevole la lettura da una parte di una popolazione in progressivo invecchiamento. La data di scadenza deve essere riportata su ogni singola porzione preconfezionata e non più solo sulla confezione esterna. La nuova etichetta inoltre viene in soccorso anche dei circa 2,5 milioni di italiani che soffrono di allergie alimentari imponendo l’obbligo di indicare le sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze (come derivati del grano e cereali contenenti glutine, sedano, crostacei, anidride solforosa, latticini contenenti lattosio) con maggiore evidenza rispetto alle altre informazioni, ad esempio sottolineandole o mettendole in grassetto nella lista degli ingredienti”.
“Anche i ristoranti e le attività di somministrazione di alimenti e bevande – precisa Coldiretti – devono comunicare gli allergeni, tramite adeguati supporti (menù, cartello, lavagna o registro), ben visibili all’avventore. Una tutela è garantita anche per i bambini e le donne in gravidanza e in allattamento con la previsione di avvertenze particolari per determinati alimenti contenenti caffeina, per esempio i cosiddetti ‘energy drink’. Non è più possibile la definizione generica di ‘oli vegetali’o ‘grassi vegetali’ l’utilizzo di olio grassi tropicali a basso costo (come olio di palma, di cocco o di cotone, che hanno un impatto sulla salute) perchè – sottolinea la Coldiretti – bisogna specificare quale tipo di olio o di grasso è stato utilizzato. Inoltre, se gli oli o i grassi sono stati idrogenati sarà obbligatorio indicare ‘totalmente o parzialmente idrogenato’, a seconda dei casi”.
Devono anche essere indicati con accuratezza i trattamenti subiti dal prodotto o anche dall’ingrediente e non è possibile usare il termine “latte”, se si usa latte in polvere o proteine del latte. Per le preparazioni di carne e pesce congelato non lavorato occorre indicare la data di congelamento mentre nel caso di alimenti che sono stati congelati prima della vendita e sono venduti decongelati, la denominazione dell’alimento e’ accompagnata dalla designazione “decongelato”.
Tra le informazioni obbligatorie, oltre al nome deve esserci l’indirizzo del responsabile dell’alimento, ossia l’operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto.
“In un momento difficile per l’economia in Europa e in Italia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza per combattere la concorrenza sleale a danno delle nostre imprese e per garantire la possibilità di fare scelte consapevoli al consumatore”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’esigenza di accelerare il percorso per rendere obbligatoria l’indicazione di origine in tutti i prodotti alimentari”.