Fingono di separarsi per ottenere gli aiuti previsti per i nuclei familiari svantaggiati, ma vengono scoperti dalla Guardia di Finanza. Succede a Triste, dove le Fiamme Gialle hanno denunciato un uomo di 40 anni, la moglie 37 enne e un loro parente.
I due, già genitori di due bambini, si sono formalmente separati nel 2012 con procedura consensuale. Per rendere più credibile la messinscena, il marito ha poi trasferito la propria residenza presso la casa di una terza persona compiacente.
“In tal modo – spiegano gli inquirenti – poiché i redditi dei coniugi non venivano più sommati nel calcolo dell’Isee/Ise, la famiglia, diventata in tal modo monoreddito, ha potuto ottenere senza averne titolo l’assegnazione di un alloggio popolare, nonostante i coniugi fossero proprietari di una casa a Trieste; l’esenzione dal pagamento delle rette e delle mense scolastiche; assegni per il nucleo familiare svantaggiato; emolumenti dal Fondo solidarietà regionale; sussidio straordinario per famiglie numerose”. Una truffa che ha fruttato oltre 20.000 euro.
Dai controlli sono emerse però una serie di incongruenze. Il marito, ad esempio, aveva dichiarato di essere momentaneamente ospite di una parente, ma non era in grado di ricordare il suo nome ed affermava di non aver le chiavi dell’appartamento in cui abitava. La moglie, nella richiesta di assegnazione di un alloggio, aveva dichiarato che lei e i propri figli erano ospiti di un ente di beneficenza, fatto del quale non vi è traccia. Infine gli sposi, nel pieno della separazione, hanno avuto un terzo figlio.