Svolta choc nelle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone. Da un’intercettazione ambientale dell’11 ottobre 2004, riferita in aula da un perito, al processo sulla scomparsa della bambina di 4 anni, avvenuta a Mazara del Vallo (Tp) l’1 settembre di quell’anno, la sorellastra Jessica Pulizzi dice alla sorella Alice, mentre è a casa della madre Anna Corona: “Quanno eramu ‘ncasa, a mamma l’ha uccisa a Denise”. Alice, di rimando, le chiede: “A mamma l’ha uccisa a Denise?”. Jessica: “Tu di sti cosi unn’ha parlari” (non ne devi parlare). E Alice: “È logico”.
Per i periti della difesa, comunque, il contenuto di queste intercettazioni non sarebbe utilizzabile in quanto il tono di voce delle due ragazze è troppo basso e dunque non sarebbe facile identificare con certezza cosa si stanno dicendo.
L’intercettazione l’ha rivelata davanti alla terza sezione della Corte d’appello di Palermo il perito Massimo Mendolìa, al quale è stato affidato il compito di ascoltare e trascrivere una parte della mole di intercettazioni effettuate dagli inquirenti subito dopo la scomparsa. Quel giorno Alice doveva recarsi in Procura, a Marsala, per essere interrogata.
Alla prossima udienza, il 16 gennaio, sarà ascoltata Alice Pulizzi. Jessica, il 27 giugno 2013, è stata assolta dal Tribunale di Marsala dall’accusa di concorso in sequestro di minorenne “per non aver commesso il fatto”. Anche se con la formula del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale. E cioè per “mancata o insufficiente formazione della prova”.
Ma intanto l’intercettazione porta all’apertura di una nuova inchiesta per omicidio.