Ha picchiato la vicina di casa, “colpevole” di avergli chiesto di non fare rumore: poi l’uomo, un tunisino di 35 anni, ha lanciato la figlia di due anni contro i carabinieri, che sono riusciti ad afferrarla prima che cadesse a terra, e si è barricato in casa uscendone armato di una pistola e di un pugnale, ma è stato disarmato e arrestato dai militari. La condomina ha riportato 30 giorni di prognosi.
L’episodio è avvenuto in un condominio di via Uguccione della Faggiola, a Firenze. Intorno alle 21 la donna ha bussato alla porta di casa del trentacinquenne per chiedere di fare meno rumore. In risposta lui l’ha picchiata con calci e pugni, procurandole un trauma toracico e la frattura di diverse costole. Poi ha continuato la sua aggressione minacciando sia lei che altri condomini con un pistola, che successivamente si è rivelata essere un’arma giocattolo.
All’arrivo dei militari si trovava sul portone d’ingresso del palazzo. In braccio aveva la sua bimba di due anni. Ha chiesto ai quattro carabinieri di salire nel suo appartamento, al terzo piano, per non spaventare la bambina. Arrivato davanti alla porta di casa si è girato, ha gettato la bimba contro uno dei militari, che l’ha afferrata, e si è chiuso nell’appartamento. Ne è uscito puntando contro i carabinieri la pistola e un pugnale.
I militari, senza estrarre le armi, gli si sono avventati contro immobilizzandolo e ammanettandolo. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, in passato si era già reso protagonista di episodi simili.