Il poliziotto che a Ferguson uccise il diciottenne nero Michael Brown, non sarà incriminato. Lo ha deciso il Gran giurì dopo aver ascoltato i testimoni, i risultati delle autopsie e la deposizione dello stesso poliziotto che sparò al ragazzo, Darren Wilson. Per i giurati non ci sono prove sufficienti. Subito è esplosa la protesta in gran parte degli Stati Uniti dalla Casa Bianca a Times Square, da Los Angeles a Chicago. Ferito un poliziotto a University City, sobborgo di St. Louis. Diverse auto sono in fiamme nella cittadina e un negozio di alcolici è stato devastato e poi saccheggiato.
È di almeno 29 arresti il bilancio degli scontri in corso a Ferguson. Lo ha detto il capo della polizia locale Jon Belmar in una conferenza stampa, precisando che non ci sono state vittime.
Migliaia le persone scese in strada al grido di “Hands up, don’t shoot” (mani alzate, non sparate): secondo alcune testimonianze, infatti, quando il poliziotto sparò a Brown, il giovane afroamericano aveva le mani alzate. Il governatore del Missouri, Jay Nixon, ha quindi deciso di inviare rinforzi della Guardia Nazionale a Ferguson, per appoggiare la polizia locale.
“Siamo una nazione basata sullo stato del diritto, dobbiamo accettare il fatto che questa è stata la decisione del Gran giurì. Ci sarà gente arrabbiata. Ma mi unisco alla famiglia Brown nel chiedere manifestazioni pacifiche”. Così Barack Obama che ha invitato anche la polizia a “mostrare moderazione” nei confronti dei manifestanti.
(Foto da Twitter)