Una neonata con il cordone ombelicale ancora attaccato è stata trovata in un cassonetto di via Di Giorgi a Palermo, nella zona della Circonvallazione. A dare l’allarme al 118 sono stati alcuni passanti che hanno sentito il vagito della bambina.
La piccola è stata portata d’urgenza in ospedale ma è morta poco dopo il ricovero in ospedale. La bambina è stata intubata e i medici hanno, invano, tentato di rianimarla. Secondo i primi accertamenti la bimba sarebbe nata circa due ore prima del ritrovamento. La bambina, che aveva ancora il cordone ombelicale, è morta per una insufficienza cardiorespiratoria.
I carabinieri hanno rintracciato soltanto in serata la madre della neonata: la donna è ricoverata nel reparto di Ginecologia all’ospedale Cervello dove si è recata dopo il parto. Si tratta di una trentunenne, che ha altri tre figli, e che risiederebbe a Gemona nel Friuli. La donna avrebbe partorito questa mattina intorno alle cinque.
Secondo le prime frammentarie informazioni avrebbe dichiarato ai medici che dopo aver partorito non sentiva il battito della bambina e presa dal panico si sarebbe recata in via Di Giorgi, gettandola nel cassonetto. Gli altri tre figli della donna hanno due, sei e otto anni. Il marito vive a Gemona ed è stato contattato dai carabinieri.
La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario, per ora a carico di ignoti. I carabinieri stanno visionando le telecamere dei negozi e delle banche della zona.
“Ho visto un camion che tra le 7 e 30 e le 8 ha fatto una strana manovra nella zona dei cassonetti”. Lo ha detto una donna riferendosi al ritrovamento di una neonata in un cassonetto dei rifiuti. “Pensavo fosse qualcuno che stava svuotando il cassone del grosso mezzo. Poi appena ho saputo della bambina trovata nel cassonetto sono corsa giù e ho raccontato tutto ai carabinieri”.
“Ho visto il solito barbone che gira attorno e che usa un bastone con un uncino – dice Luigi Nitide – tirare qualcosa dal cassone e poi richiamare l’attenzione di due donne e poi precipitarsi verso la pizzeria. Subito si è sparsa la voce del ritrovamento del bambino. Solo poi abbiamo saputo che era una bambina. Sono veramente scioccato da questa storia. Sono nonno e non ce l’ho fatta a guardare dentro il cassonetto. I bimbi vanno coccolati e amati. Non vanno uccisi, assolutamente no”.
Tanta la gente che si è ritrovata nel luogo della tragedia mentre i militari tiravano fuori dal cassonetto un vestito nero, un tappeto intriso di sangue colore beige che conteneva ancora la placenta. “È assurdo quello che è successo oggi – dice Mariano Interollo. – È davvero triste dovere raccontare ancora oggi di una morte così assurda. Siamo rimasti tutti senza parole, tanto che sono state due signore mentre tutti ci guardavamo attoniti a chiamare il 118 e la polizia. Una tragedia terribile”.