Nuovo allarme sull’innalzamento del livello del Mediterraneo: secondo una nuova banca dati sviluppata dall’università spagnola di Cantabria, tra il 1989 e il 2009 la marea meteorologica sarebbe aumentata ogni anno di oltre 1 millimetro in diverse aree del Mare Nostrum. Il mare si è innalzato anche nell’Atlantico, ma con un ritmo inferiore: meno di 0,5 millimetri all’anno.
“La marea meteorologica – ha spiegato Alba Cid, autore principale dello studio – è la variazione del livello del mare che deriva dai cambiamenti atmosferici o, più precisamente, dai cambiamenti nella pressione atmosfera e nel vento sulla superficie marina”. I ricercatori hanno riportato le variazioni del livello del mare avvenute in 62 anni, dal 1948 al 2009, in una nuova banca dati, il Global Ocean Surges, utilizzando poi uno strumento di simulazione. Nello studio, pubblicato su “Climate Dynamics”, i ricercatori hanno generato due serie storiche (una a lungo termine e una ad alta risoluzione) delle maree meteorologiche nell’Atlantico e nel Mediterraneo.
Secondo gli studiosi, se negli ultimi 20 anni il livello del mare si è innalzato, la corrente meteorologica è invece diminuita tra il 1948 e il 1989. In particolare, il livello del mare è sceso ogni anno di 0,35 mm sulla costa africana dell’Atlantico, la costa adriatica e il nordest del bacino orientale del Mediterraneo.
Questa tendenza è ancora più debole sulla costa spagnola del nord dell’Atlantico e lungo la costa africana del bacino orientale. I ricercatori hanno riscontrato anche differenze tra l’estate e l’inverno. Nei mesi più freddi la tendenza della marea meteorologica è negativa; questa diminuzione del livello del mare è più evidente (1 mm all’anno) nel centro del Mediterraneo e nell’Adriatico. La marea meteorologica sale invece nel periodo più caldo, soprattutto nel nord Atlantico, la costa spagnola del Mediterraneo e la costa tunisina. Per corroborare i risultati di queste simulazioni numeriche, i ricercatori hanno confrontato le informazioni prodotte ogni ora dal 1948 al 2009 in 58 località sulle coste di Spagna, Portogallo, Francia, Italia, con informazioni ottenute da misuratori di maree e satellite. “I risultati – ha detto ancora Cid – ci hanno permesso di calcolare i trend di lunga data”.