L’organizzazione delle Olimpiadi del 2014 a Roma potrebbe ben presto trasformarsi in qualcosa di più di un semplice sogno del Coni. Giovanni Malagò è certo di poter contare sull’appoggio decisivo del premier Matteo Renzi: “Da parte di Renzi c’è la disponibilità a guardare avanti, ma soprattutto a capire quello che può succedere nei prossimi giorni visto che c’è un’assemblea del Cio in cui potrebbero arrivare delle notizie significative”.
A “Radio 1 in corpo 9”, il numero uno del comitato olimpico italiano ha messo in luce le differenze tra la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 (bocciata da Monti) e quella avanzata adesso per l’edizione successiva: “Sono cambiate molte cose. Innanzi tutto quando arrivò Monti fu catapultato in mezzo a una serie di problemi spaventosi del paese, di cui una parte esistono ancora e sarei un incosciente se lo negassi”.
“Indubbiamente c’erano delle priorità e nel giro di poche ore doveva confermare una garanzia che faceva parte di un iter di candidatura – ha proseguito Malagò – Diciamo anche che Monti, io ho avuto modo di parlarne con lui in un paio di occasioni, non è un uomo che ha una fortissima sensibilità e attenzione, direi anche passione nei confronti di questo mondo”.
Da Monti a Renzi, qualcosa potrebbe cambiare: “Di conseguenza, giustamente dal suo punto di vista, gli sembrava una cosa che avesse molto poco senso. Credo anche che c’era un contesto di tutto un gruppo dirigente che sosteneva la candidatura con cui magari non aveva un feeling personale. Non faccio nomi, non era comunque un discorso legato al sindaco (all’epoca Gianni Alemanno, ndr) ma di un contesto particolare che nasceva da alcune scelte fatte dal governo Berlusconi”.