I Carabinieri di Palermo hanno arrestato il presidente di un ente di formazione professionale. Ai domiciliari è finito Luciano Tornambè, già presidente dell’ente di formazione “Coop. Emmeciquadro” con sede nel capoluogo siciliano, in via Rapisardi.
Secondo gli inquirenti Tornambè “ogni mese forniva ai dipendenti una retribuzione tra 1500 a 2200 euro, per poi farsela restituire dietro minaccia di licenziamento o della cessazione dell’attività, con l’aggravante di avere agito con abuso di prestazione d’opera. Ai lavoratori veniva dunque tolto o tutto o parte della retribuzione, nel migliore dei casi gli restava il 50% della cifra documentata”.
L’uomo “aveva avanzato alla Regione Siciliana per quattro dipendenti – spiegano i carabinieri – la richiesta di accesso alla cassa integrazione in deroga, attestando falsamente dell’intervenuta sospensione di detti lavoratori dal lavoro per accedere alle erogazioni pubbliche. Parallelamente inoltrava anche all’Inps delle attestazioni contenenti le false indicazioni sulla riduzione oraria dei lavoratori, mentre li teneva invece al lavoro. Così facendo da un lato otteneva dalla Regione Siciliana indebiti trattamenti di Cassa Integrazione Guadagni, dall’altro l’Inps e i lavoratori subivano l’evasione delle somme che l’impresa avrebbe dovuto versare per le prestazioni invece fornite”.
Tra le altre accuse, quelle di avere “indotto in errore la Commissione Regionale per l’Impiego con false attestazioni documentali a concedere il trattamento di CIG ai lavoratori indicati” e “avere indotto un dipendente, sempre sotto la minaccia del licenziamento ingiusto, ad apporre firme false attestanti la presenza di corsisti che in realtà non avevano partecipato ai corsi dichiarati”.
Un episodio per tutti: nel gennaio del 2013, per sfuggire a un controllo della Direzione Territoriale del Lavoro di Palermo, non ha esitato a corrispondere le retribuzioni agli stessi dipendenti mediante assegno per poi farsi restituire in contanti le somme.
Il gip di Palermo ha inoltre applicato nei confronti della società, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi pubblici per un anno: il provvedimento è stato notificato all’amministrazione nelle mani del Dirigente Generale della Formazione. Attualmente i lavoratori denuncianti sono tutti al loro posto di lavoro.