Cinque persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Graziano Borrelli, avvenuto a Napoli il 23 febbraio 2006 all’interno di un circolo ricreativo di via Gabella. L’uomo era cognato di Giuseppe Misso detto “o’ chiatt”, ritenuto capo dell’omonimo clan camorristico, all’epoca dei fatti attivo nella zona centrale della città.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio, detenzione e porto di armi comuni da sparo, favoreggiamento personale, reati aggravati dalla finalità mafiosa. I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dalla polizia nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
Dalle indagini è emerso che “l’agguato a Borrelli si consumò nell’ambito delle lotte criminali tra il clan Torino e il clan Misso per il controllo delle attività illecite nel quartiere della Sanità a Napoli. L’omicidio fu la ritorsione all’assassinio di Francesco Festa Caruso, avvenuto il 18 febbraio 2006. L’uomo era affiliato al gruppo di Salvatore Torino, poi diventato pentito”. Secondo le ricostruzioni investigative, l’omicidio di Borrelli venne compiuto materialmente da Gennaro Panzuto, esponente dei clan della Torretta che, divenuto collaboratore di giustizia, ha confessato di aver commesso il reato.