La piaga delle partite truccate, “accomodate” volendo usare il gergo tecnico, non è più una triste esclusiva del calcio nostrano. In Francia, nella Ligue 2, è stato accertato un vero e proprio giro di risultati stabiliti a tavolino. La notizia circolava già da qualche giorno negli ambienti del calcio transalpino, ma la bomba vera e propria è esplosa questa mattina.
Alle prime ore del mattino sono scattate le operazioni della polizia che ha condotto ad una decina di arresti di spicco: dal presidente del Nimes, Jean-Marc Conrad, a quello del Caen, Jean-Francois Fortin passando per l’allenatore del Digione, Olivier Dall’Oglio. Ad interessare maggiormente gli investigatori sono diverse partite del Nimes, società che avrebbe tentato di pilotare alcune partite per evitare di retrocedere.
Tra gli incontri maggiormente sospetti c’è Caen-Nimes del 13 maggio (1-1). Un pareggio che consentì al Caen di lanciarsi in ottica promozione e che, contestualmente, ha evitato al Nimes la retrocessione. “Le partite truccate sono un veleno per il nostro sport e per lo sport in generale”, ha dichiarato il presidente della Lega francese Frederic Thiriez.
In giornata un altro scandalo ha scosso la Francia calcistica, questa volta in Ligue 1. Il presidente dell’Olympique Marsiglia, Vincent, Labrune e i due ex patron Jean-Claude Dassier e Pape Diouf sono stati accusati di frode per alcuni trasferimenti di giocatori. A destare i maggiori sospetti è stato l’acquisto dell’attaccante André-Pierre Gignac, che fu acquistato dal Tolosa nel 2010 grazie a delle presunte tangenti pagate sottobanco.