Il lander Philae è atterrato sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko: è il primo veicolo a compiere una simile impresa, segnando un primato senza precedenti nella storia dell’esplorazione spaziale. La missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha raggiunto il più spettacolare e ambizioso dei suoi obiettivi. L’impresa, destinata ad entrare nella storia del voli spaziali, ha richiesto circa sette ore.
#COMETLANDING DETAILS: Touchdown successful, harpoon fired to anchor @Philae2014 to the ground http://t.co/uQgNNzVIc2 pic.twitter.com/GcpSTcpU91
— RT (@RT_com) 12 Novembre 2014
Il lander Philae è ”saldamente ancorato” al nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gersimenko, ed è anche atterrato a soli 4 centimetri dal punto previsto: sono le ottime notizie dal centro di controllo di Philae a Colonia, trasmesse nella diretta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). ”Confermiamo che il lander è sulla superficie della cometa”, ha detto il responsabile delle operazioni della missione Rosetta, Andrea Accomazzo, dal centro di controllo dell’Esa a Darmstadt.
A dispetto dei problemi tecnici rilevati nelle prime ore del mattino, prima del via definitivo alla separazione del lander dalla sonda, ”l’atterraggio è stato delicato e dolce”, hanno detto da Colonia i responsabili delle operazione di Philae. ”Tutto sta avvenendo come previsto: siamo sulla cometa e ci resteremo”, hanno aggiunto. Nel frattempo la sonda Rosetta, che si trova sempre ad una distanza di sicurezza dalla cometa, sta scattando le prime foto di Philae su Agilkia, come è stato chiamato il sito di atterraggio.
Touchdown! Min nya adress: 67P! #CometLanding
— Philae Lander (@Philae2014) 12 Novembre 2014
Lanciata il 2 marzo 2004, Rosetta ha raggiunto la distanza di 511 milioni di chilometri dal nostro pianeta dopo aver rimbalzato due volte fra Terra e Marte per prendere la “rincorsa” necessaria a raggiungere la cometa. Prima di arrivare a destinazione ha avvicinato altri due fossili del Sistema Solare: gli asteroidi Steins e Lutetia.
Nella lunga storia di Rosetta l’Italia è sempre stata in prima fila, con la planetologa Angioletta Coradini, scomparsa nel 2011, e poi con Asi, con le università Parthenope e di Padova, il Politecnico di Milano, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Importante la partecipazione dell’industria, con le aziende del gruppo Finmeccanica Thales Alenia Space, Telespazio e Selex ES.
Sull’impresa è intervenuto pure il premier Matteo Renzi con un tweet:
È un giorno storico,dobbiamo essere orgogliosi che la tecnologia italiana abbia contribuito a portare @ESA_Rosetta fin laggiù #CometLanding
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 Novembre 2014