Categorie: Punti di vista

La doppia spunta, una strada che… non spunta

Il 5 novembre 2014 verrà commemorato ogni anno e in tutte le città d’Italia con l’organizzazione di lentissime marce accompagnate dai Carmina Burana.

Si ricorderà con estremo disagio il definitivo trapasso della dignità umana, si ricorderà il verificarsi della prova tangibile dello stallo nell’evoluzione dopo millenni di progressi; il 5 novembre di ogni anno ricorderemo quanto sappiamo essere meschini, piccoli e soprattutto dei gran poracci.

In questo funereo giorno ha visto la luce l’invenzione più inutile del secolo: la doppia spunta blu di whatsapp, chiamata ormai vox populi doppia spunta della morte. Consiste semplicemente nel colorarsi di un fastidioso azzurro allegro delle due spunte di whatsapp. Ergo: una spunta significa che il tuo messaggio è stato inviato, due spunte che è stato ricevuto, due spunte blu che è stato visualizzato – e il ricevente si sta prendendo il suo tempo per risponderti perché se ne fotte di quello che gli hai scritto.

Inutile adesso tirare fuori fantomatici pro ai quali non crede nessuno, tipo ‘oh, ma così se non ti risponde lo capisci subito che non è strada che spunta’. Ma siete seri? Io sono sostenitrice dell’importanza del prendersi il proprio tempo per rispondere. Anzi, se devo/voglio/nonmiannoia rispondere bene perché ne sei meritevole, non esiste ASAP anzi, mi serve eccome un po’ di tempo in più, sopratutto se non voglio mandare in frantumi gli sforzi di una vita di sms ben impolpettati.

Ne consegue che sappiamo tutti che l’avvenimento ha solo dei grotteschi, irreparabili, incommensurabili ed enormi contro. Iniziamo dalla perdita totale della privacy. Mi rendo conto che sono passati solo quattro giorni e che già gli stalker di tutto il pianeta staranno urlando ‘osanna eh’ per la gioia ma noi, noi “laggente normali”, stiamo naufragando nel panico. Immagino che centinaia di persone si stiano muovendo affinché la doppia spunta della morte diventi obbligatoriamente facoltativa e in tutta sincerità mi butterei nel mezzo e protesterei anche io, se solo avessi idea di dove siano questi qua e non fossi pigra, chiaramenteh.

Per il momento, dal mio divano, benedico i daltonici, che mai proveranno la sensazione fantastica di vedere le spunte diventare blu e basta, niente ‘sta scrivendo’, niente ‘online’, niente, capito? Niente. Bene che vada si leggerà ‘ultimo accesso alle 22.23′ Ma siccome accà nisciuno è fess, già da mo’ è stato debellato quell’altro problema. Quello della visualizzazione dell’ultimo accesso, altra subdolissima tortura alla quale siamo stati sottoposti da quel malefico essere che è Mark Zuckerberg. Essi, i daltonici, non sapranno mai cosa si prova nell’immaginare il proprio messaggio ricevuto, letto, snobbato, e mostrato agli amici con il preciso fine di ridere di te o ‘il tuo messaggio è stato visualizzato e l’effetto sortito è stato: cheppalle’. Ennò. Non ci siamo.

Anche perché continuando con questo andazzo rimarremo tutti single e accovacciati in un angolino con la testa tra le ginocchia mentre fuori piove che Dio la manda, a temere l’arrivo di un messaggio manco fossero i cavalieri dell’apocalisse. Ovviamente, nel caso in cui il mittente saremo noi, manderemo messaggi con lo stesso stato d’animo che hanno i vitelli mentre vanno al macello. Ditemi che non è così.

Nell’attesa di un intervento tempestivo che spero Zuckerberg stia preparando, altrimenti qua si torna tutti agli sms e lui lo sa, mi rendo conto che una spunta blu è per sempre, come il diamante, quindi, per il futuro, inviatemi messaggi brevi così li posso leggere dalla notifica senza doverli aprire per forza e posso fingere di non averli mai ricevuti. Grazie e a buon rendere, tecnologia sei mia.

Eugenia Nicolosi

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Eugenia Nicolosi
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