L’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera, causato dai cambiamenti climatici, potrebbe far innalzare esponenzialmente i livelli di polline, con conseguenti ricadute sulla salute pubblica: l’allarme è stato lanciato dagli esperti della University of Massachusetts, che in uno studio pubblicato su Plos One mettono all’erta sulle gravi ripercussioni che ciò porterebbe nei prossimi cent’anni.
Secondo gli studiosi, la concentrazione di polline nell’aria potrebbe aumentare nel prossimo secolo del 200%: il dato è ancora più allarmante se si considera che il 20% della popolazione mondiale è allergica al polline.
Per la conduzione della ricerca, gli esperti hanno ricreato un ambiente con elevati livelli di ozono e anidride carbonica, simulando dunque sia i livelli presenti che quelli attesi in futuro, in cui sono state fatte crescere piante di fleo (Phleum Pratense), tra le maggiori responsabili dell’allergia da polline.
È stato constatato che gli alti livelli di anidride carbonica, che stimola la ricrescita e la produzione delle piante, aumentano la produzione di polline di ogni fiore del 25%, indipendentemente dal livello di ozono, che invece ne contrasta la crescita.