A meno di una settimana dalla delicatissima sfida di San Siro contro la Croazia, il ct azzurro Antonio Conte motiva così la discussa decisione di convocare Mario Balotelli: “Le cose per sentito dire non mi piacciono. E siccome ne ho sentite dire tante in giro, preferisco valutare i calciatori. Un mese fa avrei dovuto spiegarvi la non convocazione di Balotelli – dichiara – adesso perché è stato convocato”.
“Dopo la delusione Mondiale stiamo cercando di costruire qualcosa di bello che ci possa portare alla qualificazione e poi a fare buoni Europei – prosegue il tecnico azzurro – in questo periodo di costruzione sicuramente era previsto il fatto che Balotelli venisse chiamato per essere valutato. E’ giusto testare e capire le affinità che hanno i giocatori dal punto di vista tecnico-tattico con la mia idea di calcio e dal punto di vista comportamentale”.
Il momento “no” di Super Mario in Premier League, per Conte, non può precludere all’attaccante ex Milan e Inter una grossa chance: “Resta il fatto che Balotelli sta giocando titolare nel Liverpool e che oggi mi trovo costretto a chiamare tanti che non sono titolari nella loro squadra, anche questo può essere un motivo. Poi forse è anche meglio che arrivi in un momento non positivo – sottolinea – penso che si metterà a disposizione della nazionale io avrò modo di valutarlo, così come lui”.
“Lo stesso vale per Cerci, sono calciatori che erano patrimonio in Italia poi all’estero stanno trovando difficoltà – chiude Conte – E’ mio dovere capire e provare a vedere che utilità possano avere in Nazionale questi calciatori. Attraversano un momento non semplicissimo e a priori escludere giocatori mi sembra una sciocchezza. Ho detto che non ho preclusioni nei confronti di nessuno”.
Poi un considerazione sul calcio italiano nel complesso: “Nei giorni scorsi ho parlato con Lippi per fargli i complimenti per il terzo scudetto in Cina. Mi ha fatto notare che prima il 64% dei giocatori che giocavano in Serie A erano italiani, adesso questa percentuale si è dimezzata. È un dato che deve far riflettere sulle difficoltà che ci sono a fare il ct e su quelle che stiamo avendo a livello europeo e di nazionale”.
“Si tratta di una situazione che deve preoccuparci. Il problema e’ che bisogna trovare un modo per aumentare il numero di giocatori italiani in campo – prosegue l’ex tecnico juventino – sarebbe una cosa importante e positiva anche per me e per le mie scelte”