Leggere non è solo sinonimo di cultura, ma perdersi nelle pagine di un libro aumenta anche l’empatia e l’intelligenza emozionale. A sostenerlo sono gli psicologi della New School for Social Research, di New York ha condotto un’indagine coinvolgendo un campione di lettori attraverso Amazon.
Le persone selezionate per lo studio, di età compresa fra i diciotto e i settantacinque anni, si sono impegnate per alcuni minuti nella lettura di una serie di testi. Da romanzi a best seller o articoli di scienze e storia, i libri, pur appartenendo a generi differenti, hanno mostrato un punto sostanziale in comune: “al di là dell’area di interessi, leggere mette in moto l’empatia, capacità dell’uomo fondamentale per lo star bene a livello individuale e di gruppo, nonché propensione in grado di migliorare i rapporti professionali quanto le relazioni nell’ambiente lavorativo”.
La lettura di un racconto aumenta la capacità di proiettarsi in una dimensione “altra” rispetto alla propria, stimola l’immaginazione e l’elasticità mentale.