Polemica a Carrara per i danni causati dal maltempo. I cittadini stanno lentamente tornano alla normalità, ma devono fare i conti con le pesanti conseguenze dell’alluvione dei giorni scorsi. Al centro delle polemiche, in particolare, i lavori di manutenzione eseguiti sull’argine del fiume Carrione, che è crollato.
Una cinquantina di persone hanno dormito la notte scorsa in una sala del Municipio che, recita uno striscione dei manifestanti, “sarà occupato fino a quando il sindaco non se ne sarà andato”.
A controllare con discrezione la protesta ci sono alcuni vigili urbani. La sala di rappresentanza del Comune è stata occupata dopo la manifestazione di ieri mattina, alla quale hanno partecipato circa 2 mila persone che chiedono le dimissioni della Giunta.
Circa 300 persone, dipendenti delle ditte che si trovano vicino al corso d’acqua e che sono alluvionate, stanno occupando un ponte ad Avenza. I manifestanti chiedono che le istituzioni mettano le loro aziende in condizione di riaprire, in particolar modo costruendo una strada temporanea per raggiungere quelle ancora isolate. Lo slogan è “Permetteteci di lavorare: lasciateci realizzare la strada alternativa”.
Parallelamente l’esecutivo ha avviato una ricognizione della situazione per decidere gli interventi da attuare. “Dopo aver visto quanto accaduto a Carrara – ha commentato Erasmo D’Angelis, coordinatore #italiasicura – dove un argine probabilmente progettato e costruito male e collaudato anche peggio ha causato danni enormi, interveniamo per verificare e per programmare interventi capaci di ridurre il rischio rappresentato dalle esondazioni di corsi d’acqua, anche quelli minori”.