Enorme successo a Roma per il corteo della manifestazione nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici e della conoscenza indetta unitariamente da dodici categorie di Cgil, Cisl e Uil. Il serpentone di persone è dovuto addirittura partire in anticipo rispetto al programma perché piazza della Repubblica era già piena ed è stato così deciso di avviare il corteo trequarti d’ora prima dell’orario stabilito.
“Siamo ben oltre i cinquantamila” previsti inizialmente, “siamo vicino ai centomila partecipanti”. Così gli organizzatori della manifestazione unitaria del pubblico impiego dal palco a Piazza del Popolo. I sindacati quindi sottolineano una presenza pressoché doppia rispetto alle aspettative originarie.
“Se la legge di Stabilità non destinerà le risorse per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, i sindacati di categoria faranno lo sciopero generale a dicembre”, annuciano i segretari generali.
Al centro della protesta, oltre alla legge di Stabilità, il Jobs Act e la gestione delle politiche sul lavoro del Governo Renzi. “Non vedo segnali nuovi sia sul Jobs Act che sulla legge di Stabilità o la delega Pubblica Amministrazione”, ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che indossa una maglietta con lo storico profumo Arrogance e la scritta “Arrogance – Profumo di premier”. “Se bisogna riorganizzare il lavoro, questo lo si fa con i lavoratori”, ha aggiunto. “Smettete di fare i dilettanti allo sbaraglio – ha poi detto dal palco rivolgendosi all’esecutivo – come se la pubblica amministrazione non fosse il perno. Non si può trattare così. Non fate i dilettanti allo sbaraglio, il lavoro è una cosa seria”.
A darle man forte il segretartio generale della Fiom, Maurizio Landini: “Io mica mi faccio rappresentare dalla Direzione del Pd, il governo deve discutere con quelle che sono le rappresentanze dei lavoratori e deve togliere dal tavolo l’art. 18”.
Ma la leader della Cisl, Annamaria Furlan, frena: “Gli scioperi a oltranza si decidono insieme”